ECCO LO SCHEMA ISTITUTIVO DEI CONSORZI FRA COMUNI

 Il disegno di legge sui liberi Consorzi Comunali, va dritto al cuore del problema porefissato da Rosario Crocetta : taglio dei costi della politica e spending review.

 Palerno Catania e Messina sono città metropolitane ed il loro ambito coincide con il perimetro del centro abitato. Si individuano i relativi procedimenti di competenza tra le materie della gestione integrata dei rifiuti e del servizio idrico. Prende forma la sostituzione delle province regionali con i liberi consorzi, inquadrata nel più vasto riassetto delle funzioni amministrative in tempi contenimento della spesa.

 La popolazione di ogni consorzio non può essere inferiore a 15o mila residentied i consorzi sono espressioni delle comunità operanti in territori di dimensioni sovracomunali. Per quanto compatibili si applicheranno i principi previsti per l’ordinamento dei Comuni. Tocca all’articolo 3 prevedere la costituzione di eventuali nuovi consorzi, composti da tutti i sindaci in carica dei comuni che costituiscono il consorzio. Sarà compito dello Statuto integrare la previsione normativa degli organi del Consorzio. Non potranno percepire alcun compenso i sindaci che rivestono le cariche di presidente del consorzio, di assessore e di consigliere consortile.

Solo con le indennità a presidente, giunta e consigli delle ex province regionali si pensa di risparmiare oltre 10 milioni di euro e fino a cinquanta milioni di euro, complessivamente, tenendo anche conto di locali, affitti, e spese di gestione collegate.

L’organo di gestione dei Consorzi viene concepito agile e snello. Otto componenti nei consorzi con popolazione superiore a 500.000 abitanti, sei nei consorzi con popolazione superiore a trecentocinquantamila, quattro in quelli con popolazione pari o superiore a 150.000.

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