Vittoria, revocata la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini

Il comune di Vittoria ha revocato la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Era stata decretata il 21 maggio 2024 nel periodo in cui il comune era retto dal commissario prefettizio Salvatore Ricca, esponente del Partito Fascista e successivamente eletto sindaco della città.

Cento anni dopo, l’amministrazione comunale revoca la cittadinanza onoraria. E lo fa – emblematicamente – in coincidenza con i 100 anni dall’assassinio di Giacomo Matteotti, che ricorre in questi giorni.

Nessuno a Vittoria conosceva l’esistenza di quella delibera e di quella cittadinanza onoraria. Se ne era persa la memoria nel tempo. “Due anni fa avevo trovato quella vecchia delibera studiando le carte riguardanti il sindaco Rosario Cancellieri – spiega lo storico Paolo Monello, da un anno nominato assessore nella giunta presieduta da Francesco Aiello – ora, in coincidenza con lo storico discorso di Matteotti alla Camera e della sua uccisione, ci è sembrato doveroso revocare quella delibera”.

L’onorificenza del 1924 concessa dal consigliere anziano (poi sindaco)  Salvatore Ricca

Il comune si prepara ad onorare la memoria di Matteotti. Lo farà lunedì prossimo con una cerimonia pubblica, nella sala Ubaldo Balloni del municipio, in cui si spiegheranno le motivazioni della delibera. “Mussolini venne in Sicilia nel 1924 e poi nel 1937. Fu in coincidenza con la prima visita che il commissario Ricca (subentrato al prosindaco socialista Salvatore Molè, che era stato perseguitato dai fascisti, arrestato e costretto alle dimissioni) decise, in un consiglio quasi totalmente composto da fascisti, di decretare la cittadinanza onoraria. Nel tempo se ne perse la memoria.

La memoria di Giacomo Matteotti: nel 1946 il sindaco Omobono gli intitolò una strada

 Nel 1946, quando il primo sindaco della città, Giombattista Omobono, decise di onorare la memoria di Matteotti intitolandogli una delle più importanti arterie cittadine, nessuno ne ricordava l’esistenza.

Quella delibera sopita ora è uscita dai meandri degli archivi comunali, grazie all’opera di uno studioso. E 100 anni dopo, con una importante coincidenza anche con l’anniversario di Matteotti, essa è stata revocata.

“Era doveroso e lo abbiamo fatto – aggiunge Aiello – atti simili non appartengono alla storia e alla cultura della nostra città”

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