Martedì 21 gennaio, l’ospedale “Giovanni Paolo II” di Ragusa darà il benvenuto a tre studenti del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia della Libera Università degli Studi “Kore” di Enna, segnando il ritorno, dopo circa 15 anni, di un ospedale del capoluogo come punto di riferimento per la formazione medica. Gli studenti inizieranno il […]
VICENDA CHIUSURA REPARTO CHIRURGIA OSPEDALE DI SCICLI
21 Ago 2014 18:02
La vicenda in oggetto,per quanto incidentalmente capitata nel momento forse meno adatto ad attente riflessioni,le impone comunque. Al di là delle eventuali Responsabilità , se ve ne sono e che verranno verificate nelle opportune Sedi, il dibattito sul “Diritto alla Sanità” potrebbe e dovrebbe andare, a nostro avviso, più in là della semplice difesa Campanilistica e di “Paese”. A nostro avviso il tema è quello della Sanità che vorremmo avere o che dovremmo avere e che possiamo permetterci come collettività. E’ chiaro che diversamente dal tema dei rifiuti , dove ad esempio nessuno vuole una discarica o un termovalorizzatore nel proprio territorio,nel campo della Sanità Tutti vorremmo avere un PS magari con TAC e perché no una RMN ed ovviamente Anestesisti,Cardiologi emodinamisti e quant’altro ancora nel proprio Comune e/o magari nel proprio quartiere. Ma questo,penso appaia ovvio a Tutti,non è manco lontanamente pensabile!
Quale è allora la Sanità che dovremmo e che dobbiamo avere? E’ quella dei LEA ,i livelli essenziali di Assistenza che devono essere garantiti per Legge a Tutti i Cittadini ed è quella dei corretti standard Ospedalieri che di certo non prevedono 5 Reparti uguali per poco più di un quartiere di Roma (tanti siamo i Cittadini della Nostra Provincia)o 2 o più reparti uguali a 7/8 Km di distanza l’uno dall’altro.La sanità che dovremmo avere prevede una spesa del 5% della quota sanitaria per la Prevenzione e la Medicina Preventiva,del 52% per la Medicina del Territorio (cioè tutto quello che non è Ospedale) ed il restante 43 % per l’Ospedale. Siamo sicuri che queste quote dettate dalla “legge” nella nostra Provincia siano rispettate?Questo è quello che “possiamo” e che “dobbiamo” avere,una corretta ridistribuzione ed allocazione delle Risorse che non metta il “Campanaro” al centro del sistema ,ma che metta il Cittadino e gli garantisca ,nella propria realtà Provinciale,le giuste e le migliori cure possibili senza costringerlo alla “mobilità passiva”,così si definisce tecnicamente quello che la gente chiama il viaggio della speranza cioè l’emigrazione per la Salute e la Cura.
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