Mentre l’azienda sanitaria continua a rivendicare risultati positivi nella riduzione delle liste d’attesa, sul territorio emergono episodi che sollevano interrogativi sulla reale efficacia del sistema. A portare all’attenzione pubblica una vicenda emblematica è il Comitato Civico Articolo 32, che segnala quanto accaduto nei giorni scorsi a un paziente dell’ospedale di Modica. «La mattina del 16 […]
Una crisi durissima attanaglia il settore dell’uva da tavola, Campo: “La Regione intervenga subito”
21 Ott 2022 10:25
“L’aumento dei costi riscontrato quest’anno ha riguardato ogni aspetto della produzione dell’uva – spiega Campo – dai materiali plastici al gasolio, dai concimi all’energia elettrica. Costi schizzati alle stelle che paradossalmente non vengono nemmeno riconosciuti commercialmente. I prezzi di vendita del prodotto, inoltre, sono al di sotto degli anni passati e non accennano assolutamente a risalire. E come se non bastasse, addirittura, i consumi di uva vanno a rilento, troppo a rilento, visto l’abbassamento improvviso del potere d’acquisto delle famiglie italiane e dei consumatori stranieri. Ecco perché abbiamo contezza che questo settore è al collasso; una crisi che sta letteralmente esplodendo nel totale silenzio delle istituzioni regionali e nazionali.
Basti pensare che oggi il prezzo proposto per l’uva Italia non riesce nemmeno a coprire le spese di produzione, spesso al di sotto dei 50 centesimi al chilogrammo, mentre si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio. C’è da lavorare immediatamente, a tutti i livelli, per contenere il caro-energia e i costi di produzione, con misure immediate per salvare aziende e stalle, ma occorre anche una prospettiva di lungo termine per un rinnovo varietale e la diversificazione, per un contributo straordinario con l’utilizzo delle misure del Programma di Sviluppo Rurale, per il rilancio della Igp, investendo sempre più nelle Organizzazioni dei produttori e, naturalmente, per una forte e serissima contrattazione con la Grande Distribuzione Organizzata. Qui sta la chiave di volta: nel rapporto fra piccoli e medi produttori e la Gdo.
Il mercato senza regole che si è consolidato in questi ultimi trent’anni ha messo in ginocchio l’intera agricoltura italiana a vantaggio delle grandi multinazionali che dominano incontrastate. È possibile che lo Stato non debba svolgere il proprio ruolo per difendere gli interessi dei propri cittadini, produttori e consumatori?”.
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