Con il giuramento a Sala d’Ercole, davanti al presidente della Regione Renato Schifani, e a quello dell’Ars, Gaetano Galvagno, entra ufficialmente nel pieno delle sue funzioni il nuovo assessore alla Salute, Daniela Faraoni. Stamattina il governatore aveva firmato il decreto di nomina. L’ex direttore generale dell’Asp di Palermo subentra a Giovanna Volo, che ha rassegnato […]
Trenta dipendenti, tutti stranieri e in regola: azienda dello Sciclitano dice “no” al caporalato
23 Lug 2024 10:53
E’ lotta al caporalato in provincia di Ragusa ma stavolta bisogna riscontrare che l’azienda agricola controllata aveva tutti i lavoratori in regola. La polizia di Modica, ha condotto alcuni controlli approfonditi nella fascia costiera del comune di Scicli, nota per la produzione di ortaggi.
Questi controlli hanno riguardato sia le condizioni di lavoro sia la regolarità delle posizioni dei lavoratori, inclusa la verifica della loro regolarità sul territorio nazionale per quanto riguarda i lavoratori stranieri. Inoltre, sono stati estesi alla filiera di smaltimento dei rifiuti prodotti.
I controlli
Gli agenti hanno effettuato accessi in un grande impianto serricolo nel litorale sciclitano, dove vengono coltivate varie tipologie di pomodori, e in un deposito di ortaggi collegato, destinato al mercato. La maggioranza dei lavoratori, provenienti da Nord Africa e Europa dell’Est, è risultata essere regolarmente ingaggiata e in possesso di permesso di soggiorno o del visto per lavoro stagionale.
Molti lavoratori sono stati ascoltati sul posto per maggiori approfondimenti, ma non sono emersi profili di reità in capo al datore di lavoro riguardo allo sfruttamento della manodopera. Il datore di lavoro ha inoltre presentato il documento di tracciabilità dei rifiuti derivanti dal ciclo di lavorazione, noto come MUD (Modello Unico di Dichiarazione ambientale).
Tuttavia, in un terreno adiacente di circa un ettaro, di proprietà dell’azienda agricola in questione, sono stati trovati cumuli di scarti organici. Di conseguenza, il titolare è stato invitato, tramite specifico verbale di diffida, a procedere allo smaltimento dei rifiuti entro 90 giorni dalla notifica dell’atto, in conformità con la normativa vigente. È stato ricordato che la combustione di qualsiasi tipo di rifiuto, anche organico, è vietata, poiché dà origine al fenomeno delle cosiddette fumarole.
Nel complesso, sono state identificate 30 persone, per lo più stranieri, e verificate le composizioni organiche di tre società di coltivazione diretta in impianto di serra.
© Riproduzione riservata