Sicilia: concessioni balneari illegittime. Viola la direttiva Bolkestein. Accolto ricorso del governo

La Corte costituzionale ha dichiarato illegittima la proroga del termine per la presentazione delle domande di rinnovo delle concessioni balneari della Regione Sicilia. La questione è stata sollevata dal governo, che ha accusato il legislatore siciliano di aver ecceduto dalle proprie competenze e di aver violato la direttiva Bolkestein. Secondo il governo, il differimento al 30 aprile 2023 del termine per la presentazione delle domande di rinnovo delle concessioni “corrobora la proroga delle concessioni demaniali marittime fino al 31 dicembre 2033,” nonostante la legge statale avesse abrogato nel 2022 la proroga fino a quella data.

Le motivazioni della Corte

La Corte ha rilevato che rinnovare anche la possibilità di presentazione delle domande incide sul regime di durata dei rapporti in corso, perpetuandone il mantenimento. Questo rafforza la barriera in entrata per nuovi operatori economici, andando contro i principi di concorrenza previsti dalla direttiva Bolkestein. Tale decisione sottolinea l’importanza di garantire una maggiore apertura del mercato delle concessioni demaniali marittime, facilitando l’ingresso di nuovi operatori economici e rispettando le normative europee in materia di concorrenza.

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