SFIGMO E FONENDO

Le tre malattie della vecchiaia erano definite in dialetto  “i tri C re viecci” vale a dire u Catarru (il catarro, la bronchite cronica), a Caruta (la caduta, la frattura del  femore) u Cacari (l’andare di corpo o meglio la stipsi).

La stipsi è una condizione molto comune, che può essere percepita in modo fastidioso e che può avere, rare , complicanze serie.  Si stima che la stipsi interessi il 15-20% della popolazione generale, aumenta oltre i 70 anni; il sintomo che viene maggiormente riferito non è il ridotto numero di evacuazioni  ma la sensazione di incompleto svuotamento; è più frequente nelle donne ed è fortemente influenzata dallo stile di vita oltre ad incidere sulla vita sociale ed ad avere alti costi per visite e farmaci, in genere di automedicazione o di commaremedicazione (cioè la medicina suggerita dalla comare o comunque dai vicini, amici o dalla parrucchiera).

La stipsi cronica può causare per ingombro meccanico incontinenza nelle donne oppure per mobilizzazione batterica delle prostatiti nell’uomo o delle infezioni delle vie urinarie in entrambi i sessi; ad essa si possono associare emorroidi, prolasso rettale, fessurazioni anali o fecalomi , in specie negli anziani mentre l’abuso di lassativi può anche dare squilibri elettrolitici.

Le cause della stipsi o della difficoltà ad evacuare sono molteplici; per escludere cause organiche è importante che il paziente riferisca al medico se le feci hanno calibro diverso dal solito (le feci nastriformi, a matita, possono indicare una “stenosi” una ristrettezza del canale), se si sono modificate per quantità o qualità, se c’è sanguinamento, se i sintomi sono recenti, se c’è perdita di peso o anemia. La ricerca del sangue occulto è punto di partenza per lo screening del cancro del colon retto, che si fa nella  nostra ASP per chi ha compiuto 50 anni. La causa più frequente , detto che esistono cause farmacologiche o metaboliche o delle forme di sindrome del colon irritabile in cui la stipsi è sintomo , resta però lo stile di vita  cioè le abitudini alimentari e comportamentali  scorrette; è condiviso il concetto che il cibo ingerito deve contenere una buona quantità di fibre e di acqua (per buona quantità si intendono 25/30 gr di fibre vale a dire l’equivalente di 7 mele e almeno 2 litri di acqua) per stimolare la motilità intestinale. E’ chiaro che tali abitudini alimentari non sono “facili” da assumere ma il consiglio sulla corretta alimentazione, sull’abitudine a mangiare frutta e verdura, a variare gli alimenti, ad usare anche delle farine integrali, a bere un giusta quantità di liquidi e soprattutto al movimento è fondamentale nella gestione di tale comune patologia.

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