SFIGMO E FONENDO

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) stima che il numero dei portatori cronici di infezione da virus dell’epatite B sia pari a 400 Milioni nel Mondo,il doppio dei portatori del virus C e 7 volte di più dei portatori del virus HIV.

L’infezione da virus B dell’epatite si associa a quadri clinici svariati che vanno dall’epatite acuta benigna a quella fulminante, dallo status di portatore sano a quello di soggetto con epatite cronica,dalla cirrosi al cancrocirrosi o epatocarcinoma (HCC). Secondo la stessa OMS dopo il fumo di tabacco il virus B è il maggiore agente capace di portare al cancro.

Dall’avvento della vaccinazione l’epidemiologia dell’infezione è cambiata nel nostro paese, ma l’infezione da virus B è sempre un problema di Sanità Pubblica su cui è corretto informare.

I principali fattori di rischio per la trasmissione dell’infezione da HBV sono rappresentati dai rapporti sessuali promiscui, dialisi, punture accidentali con aghi o strumenti diagnostici, uso di droghe per via intravenosa e trasfusioni di sangue; tuttavia in circa un terzo dei pazienti la fonte di infezione resta sconosciuta. Nei paesi dove la vaccinazione non è obbligatoria è possibile anche la trasmissione verticale cioè da madre a figlio, nel momento del parto.

L’esposizione al virus può, in un soggetto adulto con normali difese immunitarie e specie a fronte di un contagio tramite le mucose con basse dosi di virus dare una infezione transitoria che non porta a malattia, mentre se il contagio avviene con alte dosi di virus e per via parentale “nel sangue” in genere si ha un’infezione acuta, che si verifica dopo un lungo periodo di incubazione (4-12 settimane) e che può avere diversa evolutività nel tempo.

L’Italia è un paese a bassa endemia (meno dell’1% della popolazione generale è portatore sano del virus), senza differenza geografiche, in cui la trasmissione avviene per lo più per via sessuale e con solo il 13% dei soggetti affetti da epatite cronica positivi al virus B.

Questo si è verificato per le migliorate condizioni socio-sanitarie, per l’introduzione della vaccinazione nel 1991, per l’aumentato livello di istruzione e soprattutto per la quasi assoluta impossibilità a contrarre l’infezione tramite le trasfusioni; sembra anche che la presenza di tanti Cittadini provenienti da altre zone del Pianeta non possa modificare il livello di endemia del virus B, atteso che soprattutto nei rapporti sessuali si usi la dovuta precauzione (preservativo).

L’epatite acuta è asintomatica nell’80% dei casi e solo in piccola percentuale si accompagna a febbre ,astenia (stanchezza), ittero (colorazione gialla della cute), nausea, vomito e dolori addominali. L’evoluzione in forma fulminante o in guarigione o in forma cronica dipende dall’età in cui si contrae l’infezione e dalla capacità dell’individuo di sviluppare la dovuta risposta immunitaria.

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