SFIGMO E FONENDO

Il rapporto “I numeri del cancro in Italia 2011” frutto della collaborazione tra AIOM (Associazione Italiana Oncologi Medici) ed AIRTUM (Associazione Italiana Registro Tumori) ci consegna uno dei pochi primati che l’Italia detiene in Europa: la più lunga sopravvivenza in caso di diagnosi di Tumore.

In Italia si muore di meno che nel resto dell’Europa per cancro; la sopravvivenza a 5 anni (che convenzionalmente si assume come termine di “guarigione”) per chi è colpito da neoplasia al seno è pari all’83% (media UE 80%) mentre è vivo oltre i 5 anni il 58% di chi ha avuto un K del colon retto (media UE 54%), il 79% dei  K prostata (media UE 74%) ed il 13% dei tumori al polmone (media UE 10%).

Nel nostro paese ci sono 2.250.000 persone che vivono con una diagnosi, che una volta si definiva “infausta”,fatta oltre 5 anni fa e tra questi, quelli interessati da alcuni tumori (in specie testicolo, corpo utero, melanoma, Hodgkin, e meno colon-retto), hanno una prospettiva di vita uguale a quella della popolazione generale sana.

Tra l’altro in Italia la frequenza di “ammalarsi” di tumore è simile se non più elevata rispetto ai Paesi del Nord Europa e agli Stati Uniti, soprattutto per una maggiore incidenza del Tumore al Polmone tra i maschi, mentre l’incidenza delle neoplasie tra le donne è simile a quella del resto del Mondo Occodentale.

In Italia ci sono 1000 nuove diagnosi al giorno di neoplasia e un uomo su due ed una donna su tre hanno la probabilità nella loro vita di sviluppare una neoplasia; i decessi giornalieri sono circa 500 essendo la mortalità da cancro la seconda causa di morte (30%) dopo le malattie cardiovascolari (39%); muoiono di più gli uomini che le donne.

Si stima che nel 2011 avremo 360.000 nuovi casi di tumore con il K del colon retto che la fa da padrone con 50.000 nuovi casi seguito, in questa non proprio simpatica classifica, dal tumore al seno (45.000), alla prostata (42.000) ed al polmone (38.000).

La Buona Notizia? C’è ed è quella che le neoplasie sono in calo del 12% tra gli uomini e del 6% tra le donne e questo grazie agli screening che permettono la miglior cura possibile (cioè la diagnosi precoce), all’Oncologia Italiana che è tra le migliori al Mondo e aggiungerei, quale considerazione personale, anche grazie ai principi ispiratori del Servizio Sanitario Pubblico che, seppur vacillante, regge ancora.

L’invito pressante è quindi quello di non cestinare le lettere di invito che da oltre un anno la nostra ASP manda a tutti coloro i quali sono interessati allo screening dei tre tumori attenzionati dalla nostra Regione e cioè colon-retto, mammella e collo dell’utero. Se vi arriva la lettera leggetela e sfruttate l’occasione di fare gratis e senza attese lunghissime la ricerca del sangue occulto nelle feci, la mammografia ed il pap test.

Al momento lo screening del colon retto ha permesso di evidenziare, nella nostra ASP, 25 casi di tumore del colon retto; io, ad esempio, ho trovato due casi tra i miei assistiti, già operati, presi in tempo per evitare terapie più “pesanti” (chemio e/o radio) e soprattutto scovati in sedi dove la diagnosi sarebbe potuta essere solo tardiva e prevedibilmente infausta.

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