SFIGMO E FONENDO

Nel Mondo ogni anno 15 Milioni di persone sono colpite da ictus e di queste 6 Milioni muoiono; è la seconda causa morte a livello Mondiale. In Italia  se ne verificano 600 ogni giorno e ad esserne colpiti sono per lo più anziani over 65 anni; dai 45 anni il rischio raddoppia ogni 10 anni, la mortalità pur essendo diminuita è alta tanto che un pz su quattro muore entro 3 mesi e la metà di coloro che sopravvivono perde la propria autonomia.

Per tale motivo è un problema assistenziale, riabilitativo e sociale di grande rilevanza che assorbe enormi risorse sia nella fase acuta che ancor più nella gestione della disabilità residua; infatti l’ictus è la prima causa di invalidità e la seconda causa di demenza e rappresenta una delle maggiori sfide sia sanitarie che assistenziali per il nostro Welfare Socio-Sanitario.

A causa del progressivo aumento dei fattori di rischio, che sono l’ipertensione arteriosa, la cardiopatia ischemica, la fibrillazione atriale, il diabete e la dislipidemia e non ultimo il fumo di sigaretta, senza dimenticare l’età avanzata, l’incidenza di questa malattia sta aumentando e d’altro canto queste malattie, un tempo rapidamente letali, oggi sono caratterizzate da una lunga sopravvivenza che crea seri problemi di assistenza continua.

Opero da Medico di Medicina Generale da circa 25 anni e da allora ad ora la gestione della patologia è enormemente cambiata; da accidente fatale, a volte inevitabile, rapidamente “mortale” oggi si configura come una “grave evenienza” da prevenire, pena una persistente disabilità capace di sconvolgere gli equilibri familiari.

Queste considerazioni “obbligano” sia il Medico ma anche il Cittadino-Utente del Servizio Sanitario ad una oculata, costante ed attenta gestione e prevenzione dei fattori di rischio cardiovascolari e se sul Medico ricade la responsabilità del controllo dei suddetti fattori di rischio, il Cittadino non può assolutamente esimersi dal compito di “gestire” la propria vita in modo tale da ridurre al massimo il proprio personale “rischio cardiovascolare”.

Quindi controllo dei valori pressori, adeguato nei tempi e nella sostanza controllo dei valori ematici della glicemia e dei grassi del sangue, gestione oculata delle patologie cardiache e della fibrillazione atriale, valutazione degli indici di danno vascolare spettano al Medico ma le abitudini di vita e la “compliance” cioè l’adesione alla terapia non sono di nostra competenza, ma spettano al Cittadino, nel contesto di quella alleanza terapeutica di cui sempre più si parla.

Allora non fumare, controllare il peso corporeo, fare una adeguata attività fisica (lasciate la macchina e camminate a piedi quanto più potete),  aderire alla terapia prescritta e fare una alimentazione corretta sono compiti del Cittadino, dai quali nessuno si può esimere.

Solo così si può provare a sconfiggere una malattia altamente invalidante e da tutti temuta.

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