SFIGMO E FONENDO

Il lunedì mattina nei nostri ambulatori somiglia sovente all’assalto a Fort Apache (come quello della porta dell’Ausonia nel match Macchitella/Gela-Ausonia Rg dopo i due gol iblei in contropiede) e non si resiste alla tentazione di narrarlo. Solita fila all’ingresso, nonostante una storica puntualità e si comincia con non meno di 4/5 certificati di malattia da inviare per via telematica,una trentina di prescrizione ripetute e via con le Visite. Tra un controllo pressorio e l’altro, un’adeguamento di terapia,una spiegazione di una prescrizione specialistica vergata a penna e spesso incomprensibile (seppur lautamente riconosciuta al Collega Specialista) entra una ancor giovane donna cui è stata diagnosticata una malattia neuromuscolare con un futuro di inabilità e di dipendenza certo e irreversibile. Non ho ancora capito se la stessa ha capito cosa l’aspetta, se non lo vuole sapere o capire, mi interroga con occhi incerti e spesso provo a farfugliare, a dire e non dire, a chiedere per capire cosa ha capito, cosa vuole sapere o cosa non vuole essere detto. Non sarà facile ma piano piano occorrerà trovare la forza e il coraggio di spiegarle cosa l’aspetta, di dirle che la scienza per questa patologia è ferma alla diagnosi(purtroppo oramai certa) e il Servizio Sanitario proverà ad assisterla, ma sarà la sua famiglia di cui è ancora perno centrale, a doverla assistere e a farsene carico.

Squillano telefoni e cellulari, che grazie a Dio ed ad una accresciuta cultura generale (che qualcuno vorrebbe ahinoi non esserci stata per meglio guidare idee e pensieri)spesso risolvono banali problemi di diagnosi e terapia;chiama una collega che mi chiede se funziona la linea telematica con il MEF per i Certificati. A me oggi è andata bene ma per Lei è cominciato il piccolo inferno telematico ,ne ha cinque da inviare e la linea non parte e penso che oggi salterà il pranzo tra tecnici e numero verde (se non funziona il trucco che studiamo insieme al telefono per “fottere” la macchina).

Altra routine tra artrosi che non passano (e non possono ahimè sparire più) e diabetici che però vorrebbero mangiare di più e meglio e soprattutto non muoversi troppo (almeno 30 minuti al giorno a passo svelto ricordo vale più di qualsiasi altro suggerimento) ed entra l’altro “regalo” psicologico della mattinata, una donna poco più che 60enne che ha vinto la sua prima battaglia con il cancro della mammella, ha superato radio e chemio (che ha fatto dopo che sono riuscito a convincerla che era necessaria e non è vero che era inutile) ha accettato la sua mutilazione, ha fatto con scrupolosa attenzione e tempistica tutti i controlli (il follow up come si ama dire) ed ora all’improvviso un’altro “male incurabile” in un’altra sede e già esteso.

Sono quelle cose che ti lasciano “abbauttuto”, senza parole ma con tanta, tanta tristezza dentro.

PS:Macchitella Gela/Ausonia Rg match di terza categoria girone d’andata vinta dai nostri per 2 a 1 fuori casa, in casa della capolista (che poi vincerà il Campionato) assalto alla porta tipo “forte Apache” con il portiere Ragusano che compie almeno 7/8 parate risolutive;il portiere è Ico mio terzogenito scusate Cuore di Padre.

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it