Continua a crescere la curva dell’influenza in Italia. Nell’ultima settimana monitorata dal sistema di sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità, sono stati registrati oltre 816 mila casi di sindromi respiratorie acute, quasi 100 mila in più rispetto alla settimana precedente. Un dato che conferma l’accelerazione della stagione influenzale e l’aumento della pressione sui servizi sanitari. […]
SFIGMO E FONENDO
25 Ott 2013 20:53
1) Il Diabete è notoriamente un fattore di rischio per la demenza, ma non è ancora chiaro se lo sono anche più elevati livelli di glicemia in assenza di diabete;sul New England Journal of Medicine è stato pubblicato uno studio condotto su 2067 anziani non dementi, seguiti per 6,8 anni e i ricercatori della Università di Washington hanno dimostrato che livelli più alti di glicemia media (115 mg/dl rispetto ai 100 mg/dl) pur in assenza di diabete franco sono associati all’insorgenza della demenza.
2) Il tè ve rde sembra avere effetti positivi sul controllo della glicemia e sulla sensibilità all’insulina; lo afferma uno studio Cinese pubblicato e quindi validato sull’American Journal of clinical nutrition. I ricercatori hanno eseguito una metanalisi che ha dato risultati statisticamente significativi sulla riduzione della glicemia,della emoglobina glicata e dell’insulina e pare che esista anche un effetto protettivo sulle cellule pancreatiche. Il tè verde è composto da foglie di camelia sinensis, ne esistono 1000 varietà, è consumato al Mondo per circa 2,5 tonnellate all’anno ed ha ben noti effetti antiossidanti perchè contiene flavonoli, che sono metaboliti dei flavonoidi.
3) Nei diabetici di tipo 2 l’ipoglicemia severa si associa ad un aumentato rischio cardiovascolare; lo hanno dimostrato un gruppo di ricercatori Giapponesi sul British Medical Journal invitando quindi i diabetici ad un controllo glicemico equilibrato ma non intensivo e all’uso di farmaci che hanno un basso rischio di indurre ipoglicemia quali la metformina.Resta quindi cruciale l’alimentazione e l’automonitoraggio nel diabetico, soprattutto nei diabetici insulino trattati,allo scopo di prevenire le crisi ipoglicemico.
4) L’aspartame e più in generale i dolcificanti a basso contenuto calorico, non sono affatto pericolosi per l’organismo; lo dicono Marina Marinovich (Tossicologa dell’Università di Milano) e Carlo La Vecchia (Istituto Mario Negri di Milano). L’aspartame è un additivo alimentare 200 volte più dolce dello zucchero, a basso contenuto calorico; nessun studio supporta l’esistenza di associazioni costanti tra l’uso dell’aspartame e dei dolcificanti ipocalorici in genere e l’insorgenza di neoplasie ed ancora a maggior rischio di parti prematuri e di eventi cardiovascolari. Inoltre, secondo gli autori citati, gli studi tossicologici svolti su ratti e topi e che in passato avevano alimentato queste preoccupazioni, hanno limiti di metodologia che li rendono non solidi da un punto di vista scientifico.
5) Le persone che si recano a piedi a lavorare hanno una probabilità inferiore del 40% di sviluppare il diabete rispetto a chi va al lavoro in auto; lo hanno dimostrato dei ricercatori Londinesi che hanno sondato 20 mila persone e hanno scoperto che chi usa la bici, i mezzi pubblici o va al lavoro a piedi ha un rischio minore di sviluppare sovrappeso rispetto a chi usa l’auto o il taxi. Chi va a piedi ha il 17% di probabilità in meno di diventare iperteso rispetto a chi usa l’auto il quale, a sua volta ha un rischio doppio di diventare diabetico. Lo svolgimento di attività fisica nella routine quotidiana è quindi un bene per la salute in genere, quindi investire in mezzi pubblici o incentivare il cum pedibus o l’uso della bici sarebbe un buon gesto politico.
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