Sea Watch e l’avventura di Carola Rackete al Vittoria Peace Film Fest

Due film in esclusiva – un lungometraggio e un corto’ hanno catalizzato l’attenzione degli spettatori del ‘Vittoria Peace Film Festival’ e del Festival del Cinema di Frontiera in pieno svolgimento a Vittoria (Ragusa) nella Multisala Golden.

Il primo ha riguardato il racconto delle concitate settimane dello scorso giugno quando la nave umanitaria della Sea Watch 3 recuperò in mare 53 migranti e rimase per 17 giorni in mare in attesa di avere indicato un porto sicuro sino quando la comandante della nave Carola Rackete decise di forzare il blocco e di entrare lo stesso nel porto di Lampedusa per sbarcare uomini e donne salvati in mare, al largo della Libia. Il documentario di Jonas Schreijag e Nadia Kailouli, reporter della tv tedesca a bordo della nave Sea Watch 3 è il racconto di un’odissea di una settantina di migranti e di un equipaggio impossibilitato a sbarcare in Italia per il ‘no’ del ministro dell’epoca Matteo Salvini ma è anche una testimonianza forte delle violenze e delle tragedie vissute dai migranti nell’inferno della Libia e nei luoghi di segregazione. Un film ‘politico’ ma anche documentaristico sull’emergenza migranti, sul ruolo delle Ong, sulle scelte italiane di chiudere i porti e sulla latitanza dell’Europa di fronte al problema ma anche la presa di coscienza da ‘pugno nello stomaco’ delle testimonianze agghiaccianti vissute soprattutto dalle donne nei lager libici.

Fuori concorso sono stati presentati poi due ‘corti’ di pregevole valore artistico. Il primo ‘‘La via del ritorno’ prodotto e diretto da Antonio Carnemolla di Mazzarelli, nipote del protagonista del film ‘Lamerica’ di Gianni Amelio, Carmelo di Mazzarelli.

Carnemolla con questo film rende omaggio al pescatore Gianluca Bianca, comandante di un peschereccio di Portopalo ammutinato e ucciso in mare nel 2012 in acque greche.

“Ho voluto trattare – ha detto Antonio Carnemolla – non solo il tema dell’immigrazione ma anche quello dei pescatori dispersi in mare. Il cortometraggio prende spunto proprio dalla storia di Gianluca Branca. Ho sentito l’esigenza morale di raccontare questa storia epica attraverso la macchina da presa”.

L’altro ‘corto’ prodotto dall’Asp 7 di Ragusa per contrastare il fenomeno della ludopatia e diretto da Andrea Traina ha per protagonista Nino Frassica. S’intitola ‘Magic Show’ ed è una fiaba moderna che restituisce la complessità del tema della ludopatia con suggestione ed empatia, attraverso un linguaggio cinematografico sofisticato ma non criptico, capace di tratteggiare un’intera esistenza con la sola forza di uno sguardo coerente e scrupoloso. “Magic Show” sublima la potenza di una narrazione raffinata per instillare nel pensiero dello spettatore il germe del cambiamento sociale.

Domani ultimo giorno dei due festival con la partecipazione di Laura Silvia Battaglia, giornalista ed esperta di Medio Oriente che presenterà il suo documentario sullo Yemen insieme al giornalista Gianni Molè e al docente universitario Santo Burgio, presidente della Struttura Didattica Speciale di Lingue e Letterature straniere di Ragusa Ibla.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it