QUANDO RAGUSA, NEL 1926, DIVENTÒ CAPOLUOGO DI PROVINCIA….

 

….e tale  è rimasta, per quasi 90 anni, sino a quando una, a dir poco discutibile, legge regionale  ha soppresso le province.

Alcuni anni fa, quando coloro che potevano ricordare questo evento erano ancora vivi, ho cercato di raccogliere le loro testimonianze. Ne viene fuori una pagina di storia non scolastica, non accademica, non libresca ma viva, vista dal basso.

Ragusa negli anni venti era abitata prevalentemente da agricoltori, artigiani, commercianti, pochissimi erano gli impiegati e i professionisti.

Quando divenne capoluogo la sua semplicissima economia fu travolta dall’arrivo di un congruo numro di impiegati i quali con la loro domanda provocarono un notevole aumento dei prezzi d’affitto delle case e dei generi di prima necessità, suscitando una gara da parte dei proprietari di case per affittare una stanza ammobiliata agli impiegati e dall’altra le lamentele della polazione di modeste possibilità, che non riusciva più a far quadrare il bilancio.

Lo stesso fenomeno si è verificato con la scoperta del petrolio e con l’arrivo degli Americani dell Gulf negli anni cinquanta e al tempo dell’istallazione dei missili a Comiso negli anni ottanta.

Filippo Pennavaria, che si era battuto per fare di Ragusa un capoluogo di provincia, ebbe a dire ai suoi concittadini: “Io ho fatto la città, adesso voi dovete diventare cittadini!”

E Ragusa comiciò a darsi le arie di città. Gl addetti alla nettezza urbana ebbero le divise e i bidoni di lamiera rilucente, venne potenziata la rete idrica e si avviarono i lavori per le fognature.

Gli anni successivi videro la realizzazione di numerose opere pubbliche dalla Prefettura alla Piazza Impero, al Ponte Nuovo, all’Ospedale Benito Mussolini, al Sanatorio ai primi condomini  nel quartiere della stazione ferroviaria, allora denominato Littorio.

Ibla e Ragusa Superiore furono collegate dalla strada che va da S.Maria delle Scale alla Chiesa delle Anime del Purgatorio.

Eppure c’era gente che brontolava:   ” Tutti sti cosi i paiamu niautri!”

Le donne ragusane si meravigliavano delle abitudini delle forestiere.

Per esempio queste nei giorni festivi andavano a passeggiare in Piazza S. Giovanni  con i mariti , mentre le Ragusane, per tradizione,  passeggiavano sul sagrato della Chiesa (u’cianu, in dialetto) facendosi compagnia tra donne, mentre gli uomini se ne stavano al circolo. Va precisato che ogni categoria aveva il suo circolo (massari, picconieri, combattenti,aristocratici).

Ben presto tra le ragusane e le forestiere si istaurò un rapporto di scambi culturali.

Una signora ragusana, divenuta amica di una forestiera sua inquilina si premurò di insegnarle come preparare il nostro dolce natalizio e, volendo parlare in italiano, si epresse in questo modo:”La giorgiolena deve essere arrominata senza stancarsi, quando è pronta si mette nello scanatoio e po si stira col lasagnatoio.”

L’evento, comunque fu accolto male dai paesi vicini . Ibla che era stata unita a Ragusa centro, proprio per fare il numero di abitanti necessario per diventare capoluogo, espresse così la propria contrarietà: “Miegghiu testa ri lucerta ca cura ri drau!”
La reazione fu ancora più violenta a Modica, già capoluogo di circondario e sede di prestigiosi istituti scolastici superiori. Modica non ha mai perdonato questo torto inflittole.

I Vittoriesi  all’epoca, abbandonata la tradizionale rivalità con Comiso, si scagliarono contro Ragusa considerata, rispetto alla loro città, indegna di tanto onore e contro Pennavaria il quale, quando Mussolini era venuto in questa zona nel 1924, aveva fatto di tutto per non farlo passare da Modica e Vittoria, e gli aveva fatto visitare solo Ragusa.

Non mancò tuttavia qualche buontempone, forse comisano, e quindi al di sopra delle parti, che sintetizzò così le reazioni campanilistiche:

Vittoria cianci

U’Comisu arriri

Rausa provincia

E Muorica…

Chi poteva pensare che nel secolo XXI sarebbe arrivato un giorno in cui Ragusa capolugo e i decenni della storia di questa provincia si sarebbero avviati a diventare un pallido ricordo……

 

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