Pubblicata in una rivista internazionale la ricerca  del Team Covid-19 dell’Asp 7 di Ragusa

Mentre i tamponi venivano processati senza alcuna interruzione nell’intero arco temporale delle ventiquattro ore, tanto da essere stata l’Asp 7 di Ragusa la prima ad assicurare questo servizio no-stop, si pensava anche alla ricerca scientifica. In piena emergenza pandemica per il team Covid-19 dell’Asp 7 di Ragusa, punto di riferimento per tutta la provincia, lavoro e ricerca scientifica hanno camminato in simbiosi. Tre giorni fa quel lavoro ed i risultati di quella ricerca sono stati pubblicati sulla prestigiosa Rivista Scientifica svizzera di scienze molecolari International Journal of Molecular Sciences (impact Factor 6,208). “Monitoring of SARS-CoV-2 Infection in Ragusa Area: Next Generation Sequencing and Serological Analysis” è il titolo del progetto di ricerca cui hanno lavorato i professionisti dell’Azienda ragusana.

Oggetto dello studio di ricerca e risultati

“Lo studio ha riguardato la selezione e il sequenziamento di 600 tamponi nasofaringei positivi per monitorare l’andamento delle varianti di SARS-CoV-2 in provincia di Ragusa. L’andamento delle varianti dell’area ragusana è stato successivamente confrontato con quello della Regione siciliana. Infine, è stato valutato l’effetto dell’infezione naturale da SARS-CoV-2 e della vaccinazione sulla risposta immunitaria di 600 operatori sanitari dell’Asp ragusana invitati a partecipare a questo studio – spiega il dottor Vincenzo Bramanti, coordinatore del gruppo di ricerca con esperienza di ricercatore all’Università di Catania ed oggi direttore del Laboratorio analisi dell’ospedale di Modica – è stato dimostrato che l’andamento delle varianti di infezione da SARS-CoV-2 della provincia iblea è sostanzialmente sovrapponibile a quanto avvenuto nel resto della Sicilia. Omicron BA.1 e BA.2 sono state le varianti più rappresentative, sia nell’area iblea che nel resto del territorio regionale mentre la diffusione di Omicron BA.3 e Omicron BA.4 è avvenuta solo in alcune parti della Regione. Inoltre, solo i livelli di IgG anti-N e di IgG anti-S2 erano correlati positivamente con l’aumento del numero di sintomi. La quasi totalità dei soggetti esposti, invece, è risultata positiva per IgG anti-N entro tre mesi dall’infezione. Dopo tale termine, il titolo anticorpale di IgG anti-N è stato accertato che scema nel tempo fino a scomparire del tutto”.

Dai vertici dell’Azienda sanitaria iblea grande soddisfazione

“È stato condotto uno studio retrospettivo, raccogliendo dati relativi alla positività all’infezione da SARS-CoV-2, all’ospedalizzazione e al tasso di mortalità dei soggetti. Un lavoro di ricerca scientifica che ha impegnato parecchio e che ora viene divulgato tramite una rivista internazionale. E’ una soddisfazione per la nostra Azienda”, commenta il Direttore sanitario aziendale Raffaele Elia, tra gli autori della pubblicazione. Per il direttore della UOC Laboratorio analisi di Ragusa, Carmelo Fidone, la pubblicazione scientifica è “il completamento di un percorso denso di impegno, lavoro e sacrificio profuso da un gruppo di lavoro eccellente che si proietta verso il futuro con entusiasmo”. Soddisfazione del percorso intrapreso anche il Commissario straordinario dell’Asp 7 di Ragusa, Fabrizio Russo, il quale plaude a “questi risultati scientifici ottenuti con la Comunità accademica, oltre che alla promozione delle attività svolte ed al miglioramento continuo degli standards diagnostici ed assistenziali per rispondere sempre più prontamente al bisogno di salute dei pazienti”.

Il team di professionisti che ha lavorato al progetto di ricerca

Al progetto di ricerca ha lavorato il team composto da Maria Denaro, Elisa Ferro, Giuseppe Barrano, Salvatore Meli, Mariangela Busacca, Damiano Corallo, Alessia Capici, Alessandra Zisa, Luana Cucuzza, Sandra Gradante, Marialuisa Occhipinti, Paola Santalucia, Raffaele Elia, Angelo Aliquò, Daniele Tibullo, Carmelo Fidone e Vincenzo Bramanti. “In Asp Ragusa facciamo anche ricerca scientifica, sono, anzi dico tutti siamo onorati di ciò – conclude quest’ultimo, nella qualità di coordinatore del gruppo di ricerca – ce la stiamo mettendo tutta, per ripagare la Direzione strategica della fiducia che ci ha dato negli ultimi anni”.

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