Mentre l’azienda sanitaria continua a rivendicare risultati positivi nella riduzione delle liste d’attesa, sul territorio emergono episodi che sollevano interrogativi sulla reale efficacia del sistema. A portare all’attenzione pubblica una vicenda emblematica è il Comitato Civico Articolo 32, che segnala quanto accaduto nei giorni scorsi a un paziente dell’ospedale di Modica. «La mattina del 16 […]
PRIMO: CHE OGNI BAMBINO SIA AMATO!
18 Nov 2012 09:01
Martedì 20 novembre si celebra in tutto il mondo la giornata dei diritti dei bambini. Pensiamo importante una celebrazione vera, fatta di consapevolezza e di impegni. Quanto alla consapevolezza, la più importante è che ogni bambino sia amato. Perché l’attenzione sia effettiva pensiamo che dobbiamo partire dai bambini più esposti senza dimenticare i “nostri”, quelli di “casa nostra”. Così, mentre restiamo attenti ai nostri familiari e ai bambini delle nostre case, potremo trovare un po’ di tempo per dare una mano a chi fa più fatica. A Modica – per essere ancora più concreti – si possono aiutare i bambini di Crisci ranni a fare i compiti (basta un’ora e mezzo la settimana) o collaborare per l’animazione. Oppure ci si può rendere disponibili per i bambini della Casa don Puglisi: per le attività del pomeriggio o della sera; per l’ospitalità nel fine settimana, perché chi non ha una famiglia completa possa sentire il calore di un ambiente familiare; per stare loro vicini quando qualche bambino è in Ospedale (e ci vogliono a volte turni anche di notte, quando la mamma da sola non ne è capace e la Casa non può restare priva di operatori). Si può aiutare anche in altre esperienze di cura dei bambini, dall’Arca alle Carmelitane. In tutte le relazioni con i bambini, se sappiamo metterci con umiltà «ai piedi della loro crescita», riceveremo il dono grande della verità. I bambini, infatti, sono capaci di dirci parole vere, di far emergere le nostre ambivalenze e di aiutarci a superarle, facendoci esercitare nella trasparenza. C’è quindi una scelta più impegnativa, ma possibile e richiesta in molte situazioni: l’affidamento familiare. Momenti di crisi temporanea pongono il problema di un sostegno che non allontani dalla famiglia di origine. L’affido va preparato e accompagnato, ma fa bene a chi lo riceve e a chi lo offre: si cresce tutti in gratuità! Diventa un ulteriore dono dei bambini. Ma ecco un terzo dono che riceviamo se – nelle nostre case, nelle nostre scuole, nelle nostre parrocchie, come pure nei luoghi di attenzione particolare a chi fa più fatica – impariamo a capire cosa conta per tutti i bambini: aiutarli a sentirsi voluti bene, permette di non spegnere la spontanea capacità di relazione vera e gratuita, aperta e generosa, con cui i bambini accolgono gli altri senza pregiudizi, rinnovando così l’umanità alla radice.
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