PRESIDENTE GAMBUZZA: NON ASPETTARE LA DECISIONE DEL TAR

Confagricoltura Ragusa esprime profonda preoccupazione per la mancata emanazione, ad oggi, del Decreto assessoriale in merito alla riconsiderazione del Piano paesistico della provincia di Ragusa. Si tratta, infatti, di un impegno preso  dall’assessore regionale ai Beni culturali e della Identità siciliana oltre un mese fa in occasione dell’incontro tenutosi a Palazzo d’Orleans presenziato dal presidente della Regione Raffaele Lombardo alla presenza della deputazione, del prefetto di Ragusa Francesca Cannizzo, dei dirigenti dell’assessorato e dei rappresentanti delle associazioni di categoria e delle organizzazioni sindacali. In quella occasione fu prevista l’emanazione, da parte dell’assessore, di un apposito decreto col quale fornire l’interpretazione autentica su alcune norme del Piano ritenute non sufficientemente chiare, rimuovere tutte quelle eventuali norme di piano confliggenti con quelle primarie e dare risposte celeri in merito alle tante questioni sollevate dalle associazioni di categoria.

“Alla luce dei contributi apportati in termini di osservazioni e proposte da parte del mondo produttivo e sindacale al tavolo del 30 novembre scorso ed ai successivi incontri  – spiega il presidente di Confagricoltura Ragusa Sandro Gambuzza – riteniamo siano già maturi i tempi per la emanazione del suddetto decreto. La mancata adozione, ad oggi, dei provvedimenti individuati e l’assenza di pubbliche prese di posizione da parte di alcuni autorevoli esponenti politici ci fa supporre che tutto sia lasciato alla decisione del Tar”.

Infatti, stando così le cose, sarà il Tar Sicilia nell’udienza del 13 gennaio prossimo a decidere se ordinare o meno la sospensiva del decreto di adozione del Piano paesistico e quindi a pronunciarsi sui ricorsi promossi da molti enti locali. 

“Auspichiamo e ancora confidiamo  – continua Gambuzza –  che sia la politica a tutti i livelli ad intervenire nell’immediato con gli strumenti della mediazione e, se ritenuto come anche da Confagricoltura utile, del ravvedimento costruttivo: qualunque sarà l’orientamento del Tribunale amministrativo in merito alla questione non potrà che portare, a ben vedere, ad ulteriori tensioni e criticità di cui la comunità iblea, in questa fase, non avverte il bisogno”. (m.a.)

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