Premio “Palma della Pace – Giorgio La Pira”, in moto la macchina organizzativa

Riprende il percorso dell’evento “La palma della Pace – Giorgio La Pira”. Il riconoscimento è nato nel 1999 attorno all’indimenticato padre Giovanni Botterelli parroco della chiesa di Santa Maria di Portosalvo di Pozzallo, dall’incontro di un gruppo di persone impegnate nel sociale con l’associazione ‘Giorgio La Pira – spes contra spem’. Per non disperdere il patrimonio umano e sociale del premio che, anche in conseguenza agli anni difficili del covid, ha subìto qualche battuta di arresto, gli ideatori si sono riuniti e hanno creato – ‘nel rispetto delle norme giuridiche’, precisano -, l’associazione ‘Palma della Pace Giorgio La Pira’.

IL RICONOCIMENTO

L’intento è quello di dare continuità al premio che negli anni è stato conferito a chi si è adoperato per promuovere fratellanza tra i popoli, nel rispetto dei diritti umani e con l’obiettivo del superamento degli integralismi, seminando speranza e carità come fece “il sindaco santo”, appunto, Giorgio La Pira nella sua testimonianza di uomo e cristiano. La macchina organizzativa si è già messa in moto a Pozzallo, con una serie di incontri con associazioni e gruppi di volontariato “per salvare responsabilmente l’evento e per organizzare a breve la XX edizione del riconoscimento, una delle manifestazioni culturali e sociali più longeve della città di Pozzallo” dice Vincenzo Morello, presidente della neonata associazione che ha tra i soci anche la studiosa Grazia Dormiente che di La Pira è oltretutto profonda conoscitrice. Nel passato il premio è stato conferito tra gli altri, a Giovanni Paolo II, a padre Alex Zanotelli, a fratel Biagio Conte, ma anche alla Comunità di Sant’Egidio, ai vigili del fuoco di New York impegnati nella strage delle ‘torri gemelle’ e agli abitanti dell’Isola del Giglio che aprirono le loro case e i loro cuori nell’assistenza durante il naufragio della Costa Concordia. Il riconoscimento è andato anche a Claudia Koll, al cardinale Luis Antonio Gokim Tagle, presidente della Caritas internazionale, Ernesto Olivero, fondatore del Sermig, servizio missionario giovanile.

Conferiti in passato anche premi alla memoria: ai giornalisti Maria Grazia Cutuli, Ilaria Alpi e Miran Hrovatin e al medico Carlo Urbani, già presidente di Medici senza Frontiere Italia ma anche scopritore dei primi sintomi della Sars. Le sue segnalazioni da consulente dell’Organizzazione mondiale della Sanità, permisero di contenere il fenomeno epidemico.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it