Omicidio di Rosalba Dell’Albani, Barresi: “mi sono girato per non vedere il sangue, mi fa impressione”. Ma in passato faceva il macellaio

Udienza complessa quella di oggi davanti alla corte di Assise di Siracusa dove è in corso il processo a Mariano Barresi, pensionato che a marzo del 2023 uccise nella notte la cognata Rosalba dell’Albani mentre la donna stava assistendo la madre malata. Due piani di scale a separare l’appartamento della mamma da quello dove abitava Barresi. Per la Procura Barresi, che è difeso dall’avvocato Sergio Crisanti, commise un omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione, dagli abietti e futili motivi, dalla crudeltà, e dall’aver commesso il delitto in circostanze tali da ostacolare la privata difesa. 

Ieri in aula era presente anche l’imputato che nelle scorse udienze, invece era in collegamento dal carcere. Un’udienza complessa anche emotivamente, alla quale hanno assistito anche il marito di Rosalba dell’Albani, Paolo, e i suoi figli Michael, Gabriel e Brian che si sono costituiti parte civile attraverso gli avvocati Gianluca Nobile e Mariachiara Mollica.

Stamani quindi sono state sentite le figlie di Barresi, il marito della figlia maggiore e una cugina, prima di passare all’esame dell’imputato. Acquisite le sommarie informazioni di alcuni conoscenti che avrebbero riguardato aspetti del contesto famigliare, dalla sintesi delle testimonianze in aula emerge il profilo di un padre taciturno con un rapporto non ottimo con la moglie che spesso si allontanava dal marito, magari andando in un’ altra stanza, per ‘togliere l’occasione’ del litigio, di un marito geloso e possessivo, e con diverse ‘ossessioni’ che avrebbero innescato in famiglia la richiesta rivolta all’uomo di farsi vedere da uno psicologo. Non depresso, ma taciturno.

Dura la figlia maggiore nei confronti del padre, molto scossa la figlia minore. Diverse le domande del pubblico ministero e della parte civile a chiarire meglio quanto veniva dichiarato. E’stata una nipote a riferire l’episodio confidatole dalla vittima, che qualche tempo prima si era trovata Barresi davanti, uscita dalla doccia, e che poi si era allontanato; sempre lei avrebbe detto alla moglie di Barresi della necessità di fare intervenire uno psicologo per aiutare l’uomo. Lungo l’esame di Barresi. Incentrato maggiormente sui momenti che hanno preceduto e seguito l’omicidio da lui commesso. Ha sostenuto di non ricordare il motivo per il quale ha agito, di essere pazzo.

Ha detto di avere colpito alla cieca, una sola coltellata, e che poi si è girato per non vedere il sangue perché gli faceva impressione. Il Pm gli ha allora ricordato che anni addietro aveva fatto il macellaio, e a qual punto l’imputato ha detto che era impressionato solo dal sangue umano. Tra i ‘non ricordo’ l’imputato non avrebbe riconosciuto le frasi dette al giudice per le indagini preliminari in corso di interrogatorio, nella immediatezza dei fatti; ha sostenuto che la lucidità, la comprensione di avere commesso il delitto l’avrebbe recuperata qualche giorno dopo il fatto eppure da subito aveva dichiarato anche ai parenti di avere ammazzato la cognata e che era rimasto lì  vederla morire.

Nessun movente sessuale, o economico, avrebbe detto. Non dormiva da giorni, “forse anche un mese”, sarebbe arrivato a dire. Catatonico, ossessionato dai soldi, dall’idea di essere pedinato, dalla prospettiva di cadere in disgrazia; l’insieme di queste condizioni avrebbero alterato le sue capacità. E la ‘confusione mentale’ è la tesi della difesa che sostiene che all’atto dell’omicidio, la capacità di intendere e volere fosse offuscata  Numerosissime le contestazioni sollevate dal pubblico ministero e incalzanti anche le domande della parte civile che avrebbero rilevato diverse contraddizioni. 

Come noto la corte di Assise si è riservata la decisione di sottoporre l’uomo a perizia psichiatrica, richiesta più volte avanzata dal difensore dell’uomo e sempre respinta nelle precedenti fasi del procedimento. La prossima udienza, in programma per il 5 luglio, saranno sentiti i consulenti tecnici della parte civile e della difesa, per poi programmare le prossime udienze di discussione. Non si esclude che la Corte d’Assise possa arrivare a sentenza entro l’estate. 

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