MARMORIZZAZIONE: L’ARTE CHE SI RISPECCHIA NELL’ACQUA

Si è inaugurata , presso lo spazio espositivo dell’Ufficio Cultura e Informazioni dell’Ambasciata di Turchia, in presenza di S.E Hakki Akil ambasciatore di Turchia in Italia, la mostra “Da Ҫorum” che ha lo scopo di far conoscere al pubblico romano la città di Ҫorum con la sua storia, la sua cultura, il suo artigianato e i suoi artisti. Invitati dal Console generale onorario di Turchia in Sicilia dott. Domenico Romeo abbiamo potuto visitare in anteprima la mostra.

Sedici le opere di pittori turchi contemporanei. Tutte provenienti dal Museo comunale, con l’obiettivo di introdurre in Italia una delle culture più antiche dell’Anatolia che vanta oltre settemila anni di storia. “Un’occasione importante per trasmettere l’importanza delle tradizioni” –  asserisce l’ambasciatore, il quale ha più volte manifestato la necessità di rinvigorire, attraverso manifestazioni come questa, quel legame irrinunciabile che ogni terra ha con il proprio passato, dove l’arte ritorna ad essere protettrice di se stessa

All’interno della mostra, inoltre, è possibile godere delle opere realizzate dalla famosa artista turca di tecnica ebru Nilgün Ayşecik che per questa occasione darà una dimostrazione delle varie tecniche tradizionali di marmorizzazione della carta.

“La marmorizzazione – spiega l’artista – è una tecnica di decorazione cromatica su carta che imita, riproducendone le chiazzature di colore, una superficie di marmo. Consiste nel porre un foglio di carta sulla superficie di un liquido appositamente preparato che trasporta su di esso le fantasie realizzate. I liquidi utilizzati sono l’acqua, che forma lo specchio per la creazione della tavolozza cromatica, pigmenti a olio diluiti in trementina e bile bovina. L’olio e la trementina risultano per la loro natura insolubili in acqua e costituiscono la sostanza da veicolare sulla superficie del foglio da marmorizzare, mentre la bile ha una funzione tensioattiva, ovvero permette di rompere parzialmente la tensione superficiale dello specchio d’acqua. La soluzione di pigmenti oleosi viene dunque deposta sulla superficie dell’acqua con schemi e disegni ordinati dall’artigiano. Solitamente si opera deponendo delle gocce. Successivamente queste gocce possono essere “tirate” utilizzando delle sottili assicelle le cui punte vanno ad intercettare le gocce di pigmento già disposte sull’acqua. A questo punto – conclude Ayşecik – non rimane che deporre il foglio da decorare sulla superficie, avendo cura di farvi planare il foglio in tutte le sue parti e di ritirarlo subito dopo, non appena questo mostra i segni dell’acqua che vi penetra.”

                                                                                                                 

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