“L’uomo invaso” conclude la terza edizione del festival culturale “L’ingegnere di Babele”

Lo spettacolo teatrale “L’uomo invaso” di Gesualdo Bufalino, adattato e diretto da Alessandro Romano, ha concluso con successo la terza edizione del festival culturale “L’ingegnere di Babele”. Questo festival è promosso dalla Fondazione Gesualdo Bufalino, presieduta dall’on. Pippo Digiacomo.

“L’uomo invaso” è un racconto breve di Bufalino che ha fornito la base per la creazione dello spettacolo teatrale. Il pupo, una delle immagini importanti nella poetica di Bufalino, ha ispirato lo spettacolo. Il protagonista, Vincenzino La Grua, è un pupo agito e doppiato da un misterioso dio/puparo nel palcoscenico teatrale che rappresenta la vita. La sua lucida pazzia diventa un rifugio in cui nascondersi e, forse, morire in pace. Il tema centrale che unisce tutti i racconti della raccolta “L’uomo invaso” è la vita, intesa come un’illusione spaventosa, misteriosa e carica di tagliente ironia.

ALESSANDRO ROMANO, UN’INTERPRETAZIONE STRAORDINARIA

Alessandro Romano ha offerto un’interpretazione straordinaria, accompagnato dalle musiche di Jascha Parisi al violoncello. Il festival culturale “L’ingegnere di Babele” si distingue per la sua capacità di unire arte, cultura, teatro, letteratura, musica e poesia, creando un dialogo tra diverse forme artistiche e culturali. Inoltre, sono state presenti anche opere d’arte contemporanea grazie a un’installazione site-specific che ha accompagnato tutti gli eventi di quest’anno.

Il presidente della Fondazione Gesualdo Bufalino, Pippo Digiacomo, ha sottolineato che il festival rappresenta una scommessa per la cultura siciliana e italiana, poiché sperimenta costantemente nuovi linguaggi e crea un dialogo tra diverse forme artistiche e culturali. L’obiettivo è offrire al pubblico spettacoli di grande valore e contenuto. Digiacomo ha affermato che la terza edizione del festival culturale “L’ingegnere di Babele” si è conclusa con lo spettacolo teatrale “L’uomo invaso”, un evento unico nel suo genere che ha offerto al pubblico l’opportunità di riflettere sulla vita e sulla condizione umana attraverso la poesia e la narrazione di uno dei grandi scrittori italiani del Novecento

Gli eventi si sono svolti presso il loggiato della Fondazione Gesualdo Bufalino, in Piazza delle Erbe 13, e l’ingresso è stato gratuito.

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