Le regole per ridurre il consumo di acqua. L’Autorità di bacino dirama un vademecum nel bel mezzo della crisi idrica in Sicilia

Sono contenute nell’Ordinanza del commissario dell’Autorità di bacino Leonardo Santoro, nominato per l’emergenza idrica dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. Buone pratiche per il risparmio idrico potabile e la riduzione dei consumi. “L’acqua è senza dubbio uno dei beni più preziosi che possediamo, una risorsa però non inesauribile che è fondamentale non sprecare – spiega Leonardo Santoro – sono tante le occasioni quotidiane in cui l’utilizzo è continuo e costante dall’igiene personale alle pulizie di casa fino all’irrigazione delle piante e del giardino. La quotidianità e la falsa illusione di una risorsa idrica illimitata ci fa consumare molta più acqua del necessario. Per ridurre gli sprechi e quindi anche le spese in bolletta, possiamo adottare alcune buone e semplici soluzioni volte a limitare l’uso di acqua potabile”.

Gli studi universitari sul consumo giornaliero di acqua. 

30 litri: è lo spreco di acqua se si lascia il rubinetto aperto per tre minuti mentre ci si lava i denti;

20 litri: è lo spreco quando facciamo scorrere acqua per sciacquare il rasoio mentre ci si rade;

20 litri: ogni giorno, sono i litri risparmiati se installiamo nei wc cassette di scarico a flusso differenziato;

40-60 litri: è il risparmio per ogni lavaggio di lavastoviglie e lavatrice a pieno carico;

100 litri: è il risparmio di acqua se si lava l’auto con un secchio anziché con il tubo di una pompa;

4 litri: è il risparmio giornaliero se si lavano le verdure lasciandole in ammollo invece di usare l’acqua corrente. Secondo le stime più recenti, nelle abitazioni il consumo medio di acqua ad uso civile (residenziale e terziario) rappresenta circa il 20 per cento dei consumi totali, con una dotazione idrica pro capite, al netto delle perdite, di circa 200 litri per abitante al giorno.

Come risparmiare nel consumo idrico: il vademecum.

Controllare l’efficienza dell’impianto idrico e verificare la presenza di eventuali perdite: con un rubinetto che gocciola si possono perdere fino a 5 litri al giorno d’acqua.

Non fare scorrere inutilmente l’acqua: lavarsi i denti con il rubinetto aperto si sprecano fino a 30 litri d’acqua, a fronte di un solo litro e mezzo con un utilizzo corretto.

Razionalizzare gli utilizzi anche in cucina, usando bacinelle per il lavaggio della verdura invece dell’acqua corrente. Attenzione anche quando si lavano i piatti a mano: tenere il rubinetto aperto significa lasciare scorrere 12 litri al minuto se non si chiude il rubinetto.

Scongelare gli alimenti all’aria ed in una bacinella: l’abitudine di lasciarli sotto l’acqua corrente calda o fredda comporta un consumo di circa sei litri al minuto.

Riutilizzare l’acqua tolta dall’acquario per annaffiare le piante ed i fiori in quanto è ricca di sostanze fertilizzanti.

Nell’uso della lavastoviglie i piatti possono prima essere sciacquati con l’acqua di cottura della pasta o usata per lavare le verdure.

Utilizzare lavastoviglie e lavatrici sempre a pieno carico. Questi i consumi medi stimati: fino a 15 litri per un carico di lavastoviglie (classe A) senza prelavaggio (7 litri in classe A+++), 45 litri per un carico di lavatrice (classe A), preferendo lavaggi a temperature basse. Sostituire i vecchi elettrodomestici con modello a risparmio energetico che consente di risparmiare il 50% d’acqua e di regolare la quantità erogata in base al carico.

Utilizzare rubinetti con sensori o comunque utilizzare dispositivi che riducono il flusso dell’acqua, le valvole rompigetto.

Installare sciacquoni a doppio tasto con un risparmio di 100 litri di acqua al giorno, considerando che con lo scarico monopulsante si usano fino a 16 litri di acqua.

Preferire l’uso della doccia a quello della vasca da bagno: nel primo caso si usano 40 litri d’acqua, mentre nel secondo si consumano mediamente fra i 100 e i 160 litri di acqua. Il risparmio è di circa 1.200 litri d’acqua all’anno.

Installare sistemi di raccolta per l’acqua piovana per usi non potabili e per innaffiare.

Utilizzare sistemi temporizzati per l’irrigazione a goccia o in subirrigazione.

Innaffiare le piante del balcone o del giardino la notte fra le 23 e le  5: l’acqua evaporerà più lentamente, per un risparmio medio complessivo di circa 5-10 mila litri all’anno.

Non utilizzare l’acqua potabile per il lavaggio dei veicoli privati e in ogni caso utilizzando il secchio anziché il getto continuo, in questo modo potremmo risparmiare 400-500 litri.

Non utilizzare l’acqua potabile per il lavaggio di aree cortilizie e piazzali.

Non utilizzare l’acqua potabile per alimentare fontane ornamentali, vasche e piscine. La grave crisi ne impone il non utilizzo.

L’appello del Presidente della Regione Renato Schifani:

“La grave crisi idrica che stiamo vivendo – dice il presidente Schifani – richiede l’impegno di tutti, istituzioni e cittadini, anche nei comportamenti quotidiani. La Regione sta lavorando per utilizzare al meglio le risorse a disposizione per l’agricoltura e gli usi potabili provando anche a reperirne di nuove. Occorre che anche i cittadini attuino comportamenti virtuosi e responsabili per un uso corretto dell’acqua. Si tratta di alcuni piccoli accorgimenti che, sebbene semplici e apparentemente poco incisivi, se moltiplicati, possono determinare un notevole risparmio delle risorse”.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it