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LA SCALATA AL POTERE IN “FORMATO FAMIGLIA”
19 Gen 2015 09:10
Il Tartufo di Molière è il nuovo spettacolo del progetto teatrale XXI in Scena, promosso dall’Associazione Culturale Etna ‘Ngeniousa.
Diretti da Nicola Alberto Orofino e con le scene e i costumi di Vincenzo La Mendola e le foto di scena di Gianluigi Primaverile,gli attori Alessandra Barbagallo, Francesco Bernava, Egle Doria, Barbara Gallo, Alice Ferlito, Carmelo Motta, Emanuele Puglia, Rita
Salonia e Giovanni Santangelo, daranno voce e corpo ai personaggi della commedia
Il mondo che Molière tratteggia è nevrotico e visionario. E’ un mondo dove non c’è spazio per i rapporti umani, e le relazioni fra i personaggi sono guidate dalla necessità di agire secondo la propria convenienza. In questo contesto la lealtà è sinonimo di stupidità,e il buonsenso e la misura finiscono per diventare dei valori privi di raffinatezza e signorilità. Il protagonista, secondo il suo autore rappresenta l’ipocrisia,anche se ad un certo punto della storia ci appare il meno falso di tutti.
Tartufo è un personaggio inafferrabile, senza passato, che porta scompiglio in una famiglia dove agiscono un padre stupido, una moglie attenta e prudente, un figlio polemico, due innamorati in continuo litigio fra di loro e una serva pettegola. Il protagonista di questa storia entra a far parte di questo contesto familiare provocando tensioni e ossessioni. Nicola Alberto Orofino in questo spettacolo si interroga sull’ipocrisia, tema centrale imposto da Molière. La lettura proposta dal regista ,tratteggia Tartufo come una sorta di investigatore privato che cerca e trova la verità ed è
attraverso di lui e attraverso le sue scoperte che lo schema della famiglia tradizionale si frantuma.
Continuando a chiedersi se Tartufo è davvero un ipocrita, si scopre piuttosto che può essere definito un eroe che sfida un sistema, un nullatenente, appartenente alla classe dei servi in cerca di un padrone che alla fine troverà nel Cielo.
La religione diventa un pretesto attraverso cui scalare il Potere ,è un’arma che abbindola e sparge terrore.
Il Cielo permette al nostro personaggio di giustificare l’eliminazione da parte sua di tutte quelle persone che sono contrarie e contrastano continuamente il suo progetto di Potere.
Quanto più osserviamo questa figura, tanto più ci rendiamo conto che di fronte a noi abbiamo una perfetta immagine di un uomo politico che si limita a gestire, “in formato famiglia”, gli stessi metodi di comportamento di un uomo che tenta la scalata al Potere.
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