La motobarca “Mamma Ilona” da oggi nel mare ibleo in ricognizione nei fondali di fronte a Marina di Ragusa. Si lavora per il parco eolico “Wind Farm Scicli”

E’ la seconda fase dei lavori “nearshore survey” che impegneranno fino al 29 febbraio l’equipaggio e la barca in indagini geofisiche. Ad autorizzare i lavori di indagini geofisiche, geotecniche ed ambientali è stata la Capitaneria di porto di Pozzallo che ha dato, con propria ordinanza, il consenso alla realizzazione dell’attività di indagini geofisiche nearshore nel periodo compreso fra il 21 ed il 29 febbraio per messo della motobarca “Mamma Ilona” iscritta al registro delle navi minori e galleggianti di Chioggia. Quella che prende il via oggi è la seconda trance dopo che l’Assessorato regionale al territorio ed ambiente, demanio marittimo, aveva autorizzato nello scorso mese di gennaio l’attività di ricerca per il periodo circoscritto fra il 29 gennaio ed il 29 febbraio. I lavori saranno eseguiti interamente in orari diurni e tutti i natanti che attraverseranno il tratto di mare dovranno mantenersi ad almeno 500 metri dal mezzo nautico impegnato nelle indagini sottomarine.

Si avanti nel proseguo del progetto destinato a realizzare un parco eolico off-shore nel mare ibleo fra Scicli e Marina di Ragusa.

Le indagini geofisiche indirizzate alla riconognizione batimorfologica  dei fondali interesseranno in particolare i fondali di fronte alla costa di Marina di Ragusa dove nascerà l’impianto eolico “Scicli” con una concessione demaniale marittima di 30 anni. Saranno cinquanta gli aerogeneratori di tipo floating, cioè fluttuanti, per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile di potenza pari a 750 MW. Il tratto di mare tra la Sicilia e l’isola di Malta ricade davanti i territori di Scicli e di Marina di Ragusa. Le opere di connessione a terra per il collegamento alla RTN ricadranno nel Comune di Ragusa per una lunghezza di 18 chilometri.

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