Mentre l’azienda sanitaria continua a rivendicare risultati positivi nella riduzione delle liste d’attesa, sul territorio emergono episodi che sollevano interrogativi sulla reale efficacia del sistema. A portare all’attenzione pubblica una vicenda emblematica è il Comitato Civico Articolo 32, che segnala quanto accaduto nei giorni scorsi a un paziente dell’ospedale di Modica. «La mattina del 16 […]
LA MAFIA NON HA BISOGNO DI UCCIDERE MANDA I SUOI ELEMENTI NELLE ISTITUZIONI
20 Lug 2010 21:03
In occasione del 18 anniversario della strage di Via D’Amelio, è stata organizzata una fiaccolata in memoria del giudice; tale iniziativa è nata infatti da un progetto condiviso tra Amministrazione comunale e i giovani di Italia dei Valori. Per un attimo, ma solo per un attimo, anche noi Giovani dell’Italia dei Valori abbiamo assaporato “quel fresco profumo di libertà” anche a Ragusa commemorando Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina per il loro coraggio, la loro irriducibilità nella ricerca della verità, anche in assenza della serenità necessaria per poter operare in situazioni difficili. Abbiamo collaborato per dimostrare che senza divisioni, distinzione tra colori politici si può, a volte, costruire qualcosa di un po’ più serio rispetto le solite notti bianche. Celebrare questa giornata è un dovere morale per un città in cui la legalità sembra essersi dissolta. Se Borsellino fosse tra noi, oggi, avrebbe un gran da fare, forse. Certamente, però, sarebbe ancora vivo. Nel XXI secolo la criminalità non ha più bisogno di uccidere, poiché elegge i suoi rappresentanti in Parlamento, li colloca nella Magistratura, nelle Forze dell’Ordine, nell’imprenditoria. Per noi Giovani IdV e per tutti i cittadini onesti Borsellino ed i suoi agenti della scorta, saltati in aria insieme a lui, sono degli eroi e non il pluripregiudicato Mangano, lo stalliere di Arcore, come afferma il senatore dell’Utri, condannato in Appello per concorso esterno in associazione mafiosa. Chi non si dissocia dalla parole del senatore del Pdl e cofondatore di Forza Italia, chi rimane in silenzio e non prova imbarazzo a sedersi accanto a lui in Parlamento, è certamente almeno complice di quella stessa cultura che, solo a parole, dice di voler combattere. Quelle poche agende rosse innalzate ieri in cielo, devono essere un punto da cui ripartire. I nostri coetanei, in questo giorno di ricordo, hanno una grande occasione per riflettere.
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