LA BACCHETTA MAGICA DI RITA BARONE

 Si è svolto sabato sera, nella prestigiosa cornice della Sciabica in piazza 2 Ottobre, il secondo appuntamento ispicese del Caffè Letterario ‘Quasimodo’, dedicato alla presentazione del volume di Rita Barone ‘La bacchetta magica’.

Sotto la regia di Daniela Fava, che ha coordinato l’appuntamento culturale, Martino Scierri ha tracciato per i numerosi presenti una puntuale analisi del libro, ‘scritto in un linguaggio scorrevole e piacevole che non stanca il lettore, spesso lo affascina e lo avvince sia per la descrizione minuta e nitida dei luoghi visitati e degli avvenimenti (emozioni e sensazioni incancellabili dalla mente e dal cuore dell’autrice; ricordi di viaggi effettuati), sia per l’analisi interiore dello sviluppo e del maturarsi dell’animo di Lucrezia, pagina dopo pagina’.

In una atmosfera caratterizzata dalla lettura di brani scelti del libro a cura di Tina Di Rosa, Stella Spinello e Gaetano Randone della Compagnia ‘Nuovo Teatro Popolare’ di Ispica, nonché da intervalli musicali del ‘Quartetto di Sassofoni’ del maestro Giovanni La Ferla, il pubblico ha apprezzato questa quarta fatica letteraria di Rita Barone dove, come ha rilevato il presidente del Caffè Letterario Domenico Pisana nel suo intervento, ‘la favola’ rappresenta il genere letterario utilizzato dall’autrice per ‘catturare, fissandoli su carta, gli anni dell’adolescenza e dell’età evolutiva, reinterpretandoli attraverso la protagonista Lucrezia, ragazza liceale, figlia di affermati professionisti che l’hanno cresciuta nella serenità e negli agi. La narrazione si snoda in un viaggio in India, terra di fascino e di mistero, dove, attraverso avventure e sorprese di ogni genere, la protagonista matura fisicamente e interiormente’.

Il sindaco Piero Rustico, nel suo intervento di saluto, dopo aver espresso viva soddisfazione per l’ottimo andamento degli incontri ispicesi del Caffè Letterario ‘Quasimodo’ ed essersi congratulato con la coordinatrice del ‘Gruppo di Ispica’ Daniela Fava per la qualità delle proposte, ha evidenziato ‘la capacità di Rita Barone, attraverso il suo racconto, di fare diventare patrimonio comune a tutti ciò che di intimo, personale e fortemente arricchente viaggi importanti, come quelli fatti da lei e dal marito, riescono a suscitare in chi, come loro, il viaggio lo intende come occasione di conoscere civiltà lontane dalle nostre e non per questo meno ricche e importanti’.

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