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Inquadrati dalla kiss cam ad un concerto: pizzicati due amanti, scoppia il caso
19 Lug 2025 10:52
Doveva essere una serata di musica e leggerezza, una delle tante tappe del tour mondiale dei Coldplay. Ma per due spettatori del concerto al Gillette Stadium, lo show si è trasformato in un incubo digitale. Ripresi dalla Kiss Cam mentre si abbracciavano tra le luci del palco e l’ovazione del pubblico, i due hanno cercato di sottrarsi all’inquadratura. Un gesto innocuo, se non fosse stato accompagnato dal commento ironico di Chris Martin: «O hanno una relazione segreta o sono molto timidi».
Una frase apparentemente leggera. Ma è bastato poco – pochi frame del video virale – per scatenare la macchina dell’identificazione. Utenti armati di software di riconoscimento facciale, ormai ampiamente accessibili, hanno individuato i protagonisti: lui CEO di una nota tech company, lei neoassunta nel reparto risorse umane della stessa azienda. Entrambi sposati, con famiglie ignare di quella carezza sotto le luci del palco.
La rete non perdona. E non dimentica
Nel giro di poche ore, i profili social delle rispettive famiglie sono stati inondati di messaggi, tag e commenti. Alcuni solidali, molti invadenti. Il tradimento (presunto o reale) è diventato spettacolo. La vita privata, spettacolarizzata senza filtri. Il web, come un’aula di tribunale senza giudice.
«Spero che, se non lo sapeva già, sia almeno circondata da persone che la amano», scrive un utente sul profilo della moglie del CEO. Un altro commenta: «Era solo un concerto, adesso è un disastro familiare».
Oltre la storia: il pericolo invisibile della tecnologia usata senza etica
Questa vicenda solleva domande inquietanti: quanto siamo esposti? Quanto vale ancora il diritto alla privacy, in un mondo dove ogni volto può essere riconosciuto, ogni gesto analizzato, ogni errore amplificato?
Un tempo il riconoscimento facciale era appannaggio delle agenzie di sicurezza. Oggi è nelle mani di chiunque abbia uno smartphone e una connessione. E lo strumento, usato fuori contesto, può trasformarsi in un’arma.
Intrattenimento, voyeurismo, punizione pubblica
La Kiss Cam, nata per far sorridere gli spettatori, si è fatta veicolo di umiliazione. Un gioco diventato giudizio. «La privacy è morta», diranno in molti. Ma la vera domanda è: chi l’ha uccisa?
Per ora, dal palco nessuna dichiarazione. Ma nella folla, in quell’abbraccio rubato e nelle sue conseguenze, è andato in scena un altro spettacolo. Quello di una società sempre più spietata, dove la linea tra pubblico e privato è ormai solo un ricordo.
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