Il sindaco di Pozzallo Ammatuna tuona contro il malaffare nella sanità: “Stop ai concorsi”

“La Sicilia e i siciliani meritano rispetto, trasparenza e chiarezza”. Con queste parole, il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, interviene con forza sulle ultime vicende giudiziarie che scuotono la Regione Siciliana e che, ancora una volta, gettano un’ombra pesante sulla sanità pubblica e sugli appalti nelle ASP dell’Isola. Il primo cittadino, medico e profondo conoscitore delle dinamiche del sistema sanitario, non usa giri di parole: chiede lo stop immediato a tutti i concorsi e le gare d’appalto in corso nelle aziende sanitarie siciliane, e invoca la presentazione di una mozione di sfiducia contro il Governo regionale guidato da Renato Schifani. “Non è più possibile, afferma Ammatuna, fidarsi della piena legittimità e correttezza di procedure che appaiono sempre più compromesse da logiche di potere e clientele. La Sicilia non può continuare a essere sinonimo di opacità e malaffare”.

La questione morale che tocca anche la provincia di Ragusa

Le parole del sindaco di Pozzallo si inseriscono in un contesto che non riguarda solo Palermo o Catania. La questione morale attraversa infatti l’intera isola, fino a toccare – seppur con dinamiche diverse – anche la provincia di Ragusa, dove più volte negli ultimi anni si è discusso di trasparenza amministrativa, nomine dirigenziali e gestione degli appalti sanitari.Il rischio, sottolineano diversi osservatori, è che la fiducia dei cittadini nelle istituzioni venga definitivamente erosa da un sistema percepito come autoreferenziale e impermeabile al merito. “È tempo, prosegue Ammatuna, di ridare dignità alla Sicilia, restituendo fiducia nelle istituzioni e nella buona amministrazione. Continuare così significa solo danneggiare le istituzioni e i cittadini”.

L’appello: “Serve un controllo terzo e indipendente”

Tra le proposte lanciate dal sindaco, anche una misura concreta e simbolica: integrare le commissioni di gara e di concorso con rappresentanti delle forze dell’ordine e delle Prefetture, per garantire un controllo terzo e indipendente. Un’idea che, seppur inedita, mira a rompere quella catena di complicità che spesso, tra rapporti personali e appartenenze politiche, condiziona la gestione del potere pubblico in Sicilia. Ammatuna chiede che siano proprio le forze dell’ordine a rappresentare la garanzia morale e istituzionale in un sistema dove la politica sembra aver perso la bussola della trasparenza.

Un grido d’allarme che attraversa la Sicilia

Il messaggio di Ammatuna non è solo una denuncia: è anche un appello trasversale. Si rivolge tanto alle opposizioni quanto a quelle forze della maggioranza “che vivono inevitabilmente questa situazione di grande imbarazzo”. Una chiamata alla responsabilità collettiva per porre fine a quella che definisce una “stagione politica segnata da indagini e scandali che offendono la dignità dei cittadini onesti”.

“La Sicilia merita un futuro diverso”

Il tono è fermo, quasi amaro: “La Sicilia merita un futuro diverso, fondato sulla legalità, la trasparenza e il rispetto delle regole”. Parole che risuonano come un manifesto etico, ma anche come un atto d’accusa verso una gestione del potere che, tra appalti pilotati e concorsi sospetti, rischia di trasformare la sanità in un campo di battaglia per interessi personali.

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