IL POETA CARMELO MEZZASALMA CELEBRATO IERI SERA A RAGUSA

“L’uomo moderno è contento delle sue frustrazioni. Anche se ha bisogno di una dimensione simbolica che oggi manca. Il suo percorso deve essere quello del superamento del narcisismo. E’ questo il principale problema di oggi”. Lo ha detto ieri sera Carmelo Mezzasalma, poeta e grande uomo di cultura, oltre che religioso e maestro di musica. Alla sua poetica è stato dedicato il secondo appuntamento di “Mito/Mania” tenutosi all’auditorium San Rocco di Ragusa Ibla: l’incontro ha preso il via con la lettura di alcune poesie di Mezzasalma curata da Sonia Grandis, promotrice, assieme ad Annapaola Giannelli dell’associazione Pergamo, dell’iniziativa.

Mezzasalma, ragusano, fondatore della comunità “San Leonino” di Firenze, docente al Conservatorio, ha parlato della sua ultima opera dal titolo “Il silenzio e la memoria”. “Titolo tratto – ha spiegato – da un autore giapponese morto suicida, perché non ha accettato il consumismo. Le sue vicissitudini mi hanno colpito molto. Il rapporto tra poesia e spiritualità continua ad essere prevalente. L’uomo prega perché ha un grande desiderio. Non di consumare, non di andare dietro ai miti, ma di comunicare con Dio. Un desiderio di trascendersi, di donarsi e donare”. Il presidente del Centro servizi culturali di Ragusa, Nino Cirnigliaro, ha spiegato che “Mezzasalma canta di generazioni che se ne sono andate. E il ricordo – ha aggiunto – ci fa perdere e ci fa smarrire. Cosa resta della memoria? La pietra. Su cui qualcuno dovrà piangere”. Il poeta Giovanni Occhipinti ha tracciato, invece, un quadro della figura di Carmelo Mezzasalma. “Non è solo un sacerdote e un poeta – ha spiegato – ma un uomo che ha vissuto una vita intensa, tanto che riassumere la sua vicenda esistenziale, di vita, di studio, non è facile. Si laurea in Filosofia a Firenze, uno dei suo maestri è Eugenio Garin, uno dei maggiori esponenti del nuovo rinascimento italiano. Mezzasalma è professore di filosofia, musicologo, un eclettico che non toglie alcunché alla specificità del suo sapere. Il suo libro si colloca nel filone della poesia spirituale e religiosa. Non è un poeta religioso d’attacco. E poi la sua poesia ci sfugge dalle mani come il mercurio del nostro termometro che non si prende mai. Versi imprendibili, insondabili, un qualcosa che, in quanto fatto creativo, ci accosta all’altro”. Per Occhipinti “Mezzasalma è uno spirituale”, come testimonia l’armonia dei suoi componimenti. “La parola che conduce a Dio – ha chiarito Occhipinti – questa è l’essenza della parola di Carmelo”. Ha preso poi la parola Giannelli che ha sottolineato come “la poesia di Mezzasalma parla della parte sacra della mente. Nella poesia, in luce l’uomo religioso e il proprio sé. Si arriva all’esperienza del sacro, da condividere e comunicare all’altro e non tenere nel proprio intimo. L’homo simbolicus crea una dimensione comunitaria e comunicativa attraverso la parola. Si profila la quinta dimensione, l’homo religiosus, il massimo dell’esperienza umana come evoluzione. Massima evoluzione ma, nello stesso tempo, massima incompiutezza. Conoscibile e non conoscibile trovano nella religione l’Epifania”.

L’assessore alla Cultura del Comune di Ragusa, Sonia Migliore, ha messo in luce come “Mezzasalma constata che l’essere umano è l’essere poetico, che la poesia è manifestazione divina. Dio ha dato voce alla ricerca di se stesso tramite la lirica e la sua poesia. La poesia di Carmelo Mezzasalma è la sua musica. Memoria sospesa tra passato e presente”.

Proseguono, intanto, gli appuntamenti di “Mito/Mania”. Domani mattina, alle 10, con incontro al portale di San Giorgio, a Ibla, si terrà il percorso architettonico devozionale di San Giorgio guidato da Clorinda Arezzo. Nel pomeriggio, alle 17,30, l’auditorium della chiesa di San Rocco ospiterà un’altra conversazione. Nino Cirnigliaro, presidente del Centro servizi culturali, parlerà di “San Giovanni e San Giorgio: due città e due tradizioni”. Ci saranno anche Andrea Guastella, docente al liceo classico Umberto I di Ragusa (parlerà de “Il sogno di Margherita”), Carla Conti, musicologa del Conservatorio Santa Cecilia di Roma (“In principio fu Sancte Joannes. L’eco di un santo nei fasti barocchi”), Giovanni Occhipinti, scrittore e poeta (“Il Giovanni Battista: aneddoti, tradizioni, esegesi”). I lavori saranno moderati da Margherita Bonomo dell’Università di Catania. In serata, alle 20,30, nello stesso auditorium, sarà ospitata una performance teatrale dal poema di Occhipinti “Corale con trittico” a cura di Sonia Grandis, con Giovanni Arezzo, allestimento di Innocenzo Carbone e movimenti scenici di Claudia Gafà.

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