IL MIO DOMANI

Per la rassegna Appuntamento al Buio di Fitzcarraldo Cineclub si proietta giovedì 22 novembre la pellicola Il mio domani di Marina Spada del 2011 che vede protagonista assoluta l’attrice Claudia Gerini. Completano: Raffaele Pisu, Claudia Coli, Paolo Pierobon, Lino Guanciale, Enrico Bosco.

Monica è una consulente impiegata presso una società di formazione aziendale. Single è amante del suo capo dal quale riscontra ultimamente un distacco crescente, vive a Milano e frequenta nel tempo libero un corso di fotografia. Ogni fine settimana sistematicamente fa visita al vecchio padre, fervente cattolico che vive aspettando soltanto di morire. Proprio in quell’occasione le riaffiorano in mente tutte le immagini frustranti della sua infanzia. Esperienze tristi del suo vissuto e facilmente vivi nel suo inconscio sotto forma di dolore e risentimento. Una serie di flashblack che si ripresentano sistematicamente nelle opportune ed inopportune occasioni. Nella bassa padana risiedono anche il nipote, un adolescente depresso e molto sensibile e la sorellastra figlia illegittima di una scappatella materna che sembra rimproverarle il suo tenore di vita e soprattutto la sua carriera professionale. A questo punto si sommerge di molti interrogativi sulla sua esistenza: perché sentirsi piena di sensi di colpa nei suoi confronti e per questo riversa il tutto sul nipote fragile e schivo tentando di riparare cercando di aiutarlo.

E poi che cosa l’ha davvero spinta a frequentare un seminario sull’autoritratto fotografico? Quale strumento, dunque per superare il limite che ognuno pone nell’immaginare se stesso? Riempire quel senso di vuoto che la attanaglia?

E tornando al suo lavoro di formazione professionale specializzata in lezioni di formazione ai manager, un lavoro su cui ha investito interamente il suo talento professionale e la sua abilità riscontra alla fine una realtà misera e destabilizzante mirata a un semplice strumento con cui le aziende giustificano ristrutturazioni e tagli del personale.

La sua incapacità di distogliersi dalle sue inquietudini la induce in un vortice di complicazioni esistenziali. Il suo precario equilibrio è rotto da uno pseudo terremoto psicologico che la sconvolge e che porta in superficie tutto il rimosso obbligandola a mettere in discussione tutto ciò che ha costruito: lavoro, relazioni, affetti. Monica avverte che a questo punto della sua vita deve necessariamente fare i conti con il suo passato. Sente che il suo essere donna è stato fortemente condizionato da questo passato che la insegue e che alimenta la sua inquietudine.

Dentro una città in procinto di una trasformazione e a quattro anni dall’Expo, si muove muta e uguale a se stessa la vita di Monica, incapace di vedere il mondo e di vedersi. Almeno fino a quando il padre viene a mancare e con lui il legame con un passato rimosso e dolorosissimo. La morte del padre segnerà la possibilità di rigenerazione. In sintonia con la sua città e con i suoi progetti di riqualificazione incomincerà a riempire i vuoti e a ricostruire.

Riuscirà a trovare il coraggio per ripartire affrontando il sentimento di abbandono e tradimento che prova per il suo amante-capo assieme alla disillusione per aver creduto in un lavoro che ora scopre pieno di ambiguità e inganni?

 

   

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