La gestione del personale psicologico nelle Aziende Sanitarie Provinciali di Ragusa e della Sicilia è al centro di un acceso dibattito dopo la pubblicazione del primo report dell’Ordine degli Psicologi della Regione Siciliana, presentato all’Assessorato regionale alla Salute. Il documento ricostruisce le procedure di reclutamento dei dirigenti psicologi negli ultimi quindici anni, rivelando un quadro […]
Il Coronavirus affosserà l’industria cosmetica italiana
06 Mag 2020 17:25
Dopo un primo momento di sgomento e panico per l’inaspettato fenomeno pandemico proveniente dalla Cina, ci si sta scontrando con la durissima realtà a livello economico che sta già mostrando i suoi effetti dirompenti in senso negativo sia per il settore pubblico che quello privato. Per la Sicilia, e per l’Italia intera, uno dei primi pensieri viene rivolto da tutti al settore turistico e ricettivo messo in ginocchio fin dalle prime fasi dell’emergenza, che trova la sua massima espressione nella chiusura imposta degli aeroporti.
Ma purtroppo il nostro Paese, sino dalle prime battute della propagazione del Coronavirus sul nostro territorio, ha dovuto subire una forte discriminazione ingiustificata anche sul piano commerciale. Il fatto di essere stati i primi ad effettuare un altissimo numero di tamponi faringei per l’individuazione delle persone infette ha fatto sì che le statistiche, considerate nel loro valore assoluto senza tener conto dei fattori che hanno portato a quei numeri, facessero sembrare l’Italia il pericolo assoluto; certi Stati sono arrivati a bloccare le merci prodotte in Italia, per respingerle alla frontiera o metterle in quarantena.
Questo genere di comportamenti discriminatori e non collegati a ragioni strettamente scientifiche rappresenta un durissimo colpo per l’export delle tante eccellenze italiane, anche per quei pochi settori merceologici che hanno resistito malgrado il lungo periodo di crisi economica. Uno di questi settori è quella della cosmetica, che con i suoi rossetti, profumi ed attrezzature per i trattamenti estetici ha raggiunto i 5 miliardi di euro di esportazioni solo per lo scorso anno.
Quello è il dato che risulta dall’Indagine congiunturale curata dal Centro Studi di Cosmetica Italia illustra i dati preconsuntivi 2019. Le stime di chiusura 2019 segnalano una crescita del 2,3% per il fatturato globale del settore cosmetico con un valore di 11,9 miliardi di euro; seppur in rallentamento, le esportazioni si sono confermate del tutto considerevoli con un valore di 5 miliardi di euro (+2,9% rispetto al 2018) e incidono in maniera positiva sulla bilancia commerciale che si avvicina ai 2,9 miliardi di euro (+5,5% rispetto al 2018).
In linea con la tendenza generalizzata di tutti i settori commerciali ad aumentare l’attenzione e la vastità della propria offerta di prodotti green, anche l’industria della cosmesi italiana è al top nella nicchia del make-up bio per la qualità delle materie prime e la indubbia qualità dei processi di produzione. Cresce nei consumatori la conoscenza e la consapevolezza che i cosmetici bio certificati sono spesso, a ragione, da preferire per la salubrità e gli aspetti etici.
ll fatto che la maggior parte delle aziende del settore siano dislocate perlopiù nell’area del lodigiano e del cremasco, proprio tra le prime violentemente colpite dal Coronavirus, si traduce nell’impattare sul 65% della produzione mondiale: infatti è qui che si effettua anche una grande produzione per grandi brand stranieri. Il rilancio del settore non potrà prescindere da un massiccio intervento pubblico, sia sul piano fiscale ed economico che su quello del rilancio della promozione industriale.
foto: kaboompics / Pixabay
© Riproduzione riservata