Mentre l’azienda sanitaria continua a rivendicare risultati positivi nella riduzione delle liste d’attesa, sul territorio emergono episodi che sollevano interrogativi sulla reale efficacia del sistema. A portare all’attenzione pubblica una vicenda emblematica è il Comitato Civico Articolo 32, che segnala quanto accaduto nei giorni scorsi a un paziente dell’ospedale di Modica. «La mattina del 16 […]
I CARABINIERI DELLA COMPAGNIA DI VITTORIA IN PIENA ATTIVITA’
15 Lug 2010 18:23
I Carabinieri della stazione di hanno dato esecuzione all’ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa nei confronti di B.G. 48enne vittoriese muratore, poiché condannato a scontare una pena di oltre due anni di reclusione in quanto ritenuto responsabile del reato di violenza sessuale nei confronti della figlia, all’epoca dei fatti, minorenne. Le indagini che hanno portato alla sentenza di condanna per l’uomo erano partite dopo una denuncia sporta presso la Stazione di Vittoria nel settembre 2008. Inoltre, i Carabinieri della Compagnia di Vittoria impegnati nei consueti servizi di controllo nel territorio finalizzati al contrasto dei reati in materia di immigrazione clandestina, hanno tratto in arresto un cittadino tunisino, clandestino sul territorio italiano e sul quale già pendeva un decreto di espulsione dallo stato. In particolare nelle prime ore della mattina i Carabinieri della stazione di Scoglittii, che con l’inizio della stagione estiva hanno intensificato la loro presenza sul territorio di competenza con numerosi servizi di pattuglia nel centro abitato e anche nelle aree rurali, hanno eseguito un controllo delle zone più periferiche del centro abitato di Scoglitti dove hanno proceduto all’accertamento della regolarità sul territorio italiano di alcuni extracomunitari tra i quali veniva identificato e tratto in arresto Ben Tebra Hafedh 24enne tunisino, in Italia senza fissa dimora, poiché nonostante fosse stato espulso nel maggio 2008 dalle autorità provinciali ragusane, erano rimasto sul suolo dello Stato italiano vivendo di espedienti in clandestinità. Al termine delle formalità di rito l’arrestato veniva accompagnato presso la casa circondariale di Ragusa e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria davanti alla quale dovrà rispondere del reato di inottemperanza del decreto di espulsione.
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