Mentre l’azienda sanitaria continua a rivendicare risultati positivi nella riduzione delle liste d’attesa, sul territorio emergono episodi che sollevano interrogativi sulla reale efficacia del sistema. A portare all’attenzione pubblica una vicenda emblematica è il Comitato Civico Articolo 32, che segnala quanto accaduto nei giorni scorsi a un paziente dell’ospedale di Modica. «La mattina del 16 […]
FONDI STANZIATI PER STRUTTURE INESISTENTI, LA STORIA SI RIPETE
21 Mag 2016 09:41
Che Pozzallo sia in prima linea per quanto riguarda l’accoglienza ed il fronteggiare il fenomeno dell’immigrazione, è ormai appurato. Tuttavia, come sempre quando sono coinvolte numerose istituzioni, purtroppo non tutte fanno la loro parte. Le istituzioni sanitarie dovrebbero essere in stretta connessione con il lavoro svolto nei centri di accoglienza, dando un supporto concreto a quella che si rivela essere una sfida quotidiana, un impegno civile e sociale e che coinvolge sempre più operatori, sempre più persone disposte a mettersi in gioco.
L’Assessore Regionale alla Salute, Baldo Gucciardi ha annunciato lo stanziamento di 167 milioni e 500 mila euro per il finanziamento di strutture sanitarie. Questa somma doveva essere solo una prima parte del finanziamento del programma ex art. 20 della legge 57 del 1988. Lo scorso anno, Gucciardi aveva annunciato che sarebbero state finanziate delle strutture sanitarie in Sicilia, nello specifico una delle quattro opere previste per la provincia di Ragusa, doveva essere il PTA (Piano Territoriale Assistenziale) a Pozzallo, per un importo totale di 2 milioni e 500 mila euro. La sistemazione era prevista per la località Raganzino, a pochi metri di distanza dal COM (Centro Operativo Misto) e soprattutto dal porto, dove è inserito il Centro di Prima Accoglienza, sede di uno dei cinque Hotspot sul territorio nazionale.
Il ritardo notevole dell’inizio dei lavori, ha portato ad un incontro urgente con il Direttore Generale dell’ASP n. 7 di Ragusa, dott. Maurizio Aricò che prese l’impegno di verificare le notizie e di conseguenza adoperarsi per la progettazione, decidendo di affidarla a dei tecnici esterni nel caso in cui l’ufficio tecnico dell’ASP fosse oberato di lavoro. Da allora, il niente. Nessuna comunicazione, nessuna notizia. Di una struttura sanitaria importante per il comune, neanche l’ombra. Ma Pozzallo non può aspettare. Pozzallo si trova a fronteggiare gli sbarchi e le tragedie del mare sempre più spesso e senza mai tirarsi indietro. Pozzallo fa la sua parte. Sarebbe ora che gli altri facessero la loro.
Mariachiara Scollo
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