Euro 2020, Italia nel G8: Mancini ci crede

Undici vittorie consecutive, questo il biglietto da visita con cui Mancini e la nuova Italia dei record si presenteranno ai prossimi Europei nel 2020, i primi nella storia in versione itinerante. Il primo match si disputerà proprio all’interno dei nostri confini, precisamente a Roma Stadio Olimpico.

Un’Italia che dopo 2 anni dal fattaccio con la Svezia ritrova entusiasmo, restituisce amore e passione oltre che entusiasmo fra la gente, un gruppo coeso e carico di talento, partito con scetticismo soprattutto legato a un uomo che non ha mai goduto di troppa simpatia ed amicizia dalla stampa ma capace di smentire tutti coi fatti e i risultati.

Dopo un avvio stentato, come ovvio in seguito allo start di un nuovo progetto tecnico, Mancini ha saputo far intravedere cose positive già dalla Nations League: era già tempo di barlumi di speranza, di gioco e carattere, come quella vittoria allo scadere contro la Polonia con gol di Biraghi. Oggi un’Italia in grado di divertire e dilagare, due cose che nella storia degli azzurri, sempre pragmatici e  restii a dare il meglio nelle qualificazioni ed amichevoli, non si era mai visto.

I bookmakers premiano questo trend positivo ponendo l’Italia nel G8 delle favorite, precisamente in settima posizione per portare a casa il secondo Europeo della sua storia, dopo quello vinto proprio in casa esattamente 51 anni fa. Come evidenzia la grafica elaborata dal sito di scommesse sportive bwin.it, la favorita assoluta è la Francia Campione del Mondo in carica e vice Campione d’Europa, data a 4.50 e desiderosa di vendicare proprio quella sconfitta subita in casa 4 anni fa dal Portogallo, con gol di Eder nei supplementari e un Ronaldo out dopo pochi minuti per infortunio.

Dopo i transalpini troviamo l’Inghilterra a 5.50, raramente così quotata nei grandi appuntamenti ma tornata sulla cresta dell’onda dopo la semifinale ottenuta nei Mondiali in Russia, persa ai supplementari contro la Croazia. Per Kane e compagni è l’occasione giusta per sfruttare una generazione di grandi talenti, anche estrapolati e naturalizzati da altri confini, con un’età media davvero bassa e promettente in ottica futura.

Seguono le solite note, a 9 troviamo una Germania mai così deludente come in questi anni: dopo l’epoca d’oro culminata nel 2014 con la vittoria dei Mondiali in Brasile, Low ha faticato a ricostruire una Nazionale che sembra ancora in cerca di un’identità ed un ricambio generazionale mai così lento come negli ultimi anni. Cerca riscatto anche la Spagna, che tra il 2008 e il 2012 ha vinto 2 Europei e 1 Mondiale ma ora vive una situazione simile ai tedeschi.

Torna l’Olanda dopo il flop Mondiale, mentre il Portogallo vive come sempre dello stato di salute di Ronaldo: a lui però si è ora aggiunto un Joao Felix in più, pronto ad ereditare il peso della stessa di Cr7. Capitolo sorprese, occhio come sempre a Croazia e soprattutto Belgio: per chi vuole puntare su una follia, a 81, è quotata la Polonia di Milik e Lewandowski.

 

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