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Donne con sfregi permanenti al viso e orfani di femminicidi potranno essere assunti direttamente dagli enti regionali. La nuova legge siciliana
07 Feb 2024 11:39
Donne che hanno subito violenza e riportato deformazioni o sfregi permanenti al viso, potranno essere assunte, per chiamata diretta e personale, dalla Regione siciliana, dai Comuni, dalle Asp e dagli enti e istituti vigilanti. Pubblicata in gazzetta ufficiale la legge regionale n. 3 del 31 gennaio 2024, frutto di un accordo bipartisan valida anche per i figli orfani di madre vittime di femminicidio ed è equiparabile a quella per le vittime di mafia.
COSA PREVEDE LA NORMATIVA
L’art 4 recita testualmente: “l’Amministrazione regionale, gli enti locali, le aziende sanitarie locali e gli enti o gli istituti dagli stessi vigilati sono tenuti, a richiesta, ad assumere nei propri ruoli, anche in soprannumero, per chiamata diretta e personale e con qualifica corrispondente al titolo di studio posseduto, in assenza di attività lavorativa autonoma o di rapporto di lavoro dipendente, il coniuge superstite, la vittima sopravvissuta, i genitori, il convivente more uxorio e gli orfani delle vittime…”
Si tratta di un primo tassello utile all’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza, con danni permanenti e visibili, ma anche dei figli orfani di madre, causato dal femminicidio. Viene poi precisato come la proposta nasca, infatti, dalla “Necessità di lavorare sia sul fattore culturale che sulla cosiddetta percezione del problema concernente la violenza sulle donne, considerato il continuo aumento delle vittime di femminicidio nel territorio regionale”.
L’ASSOCIAZIONE ADESSOBASTA A FIANCO DELLE VITTIME DI VIOLENZA
L’associazione ragusana “Adessobasta”, da sempre a fianco delle donne vittime di violenza di genere, in merito alla pubblicazione di questa norma dichiara: “La violenza di genere ha assunto una connotazione strutturale e non più un fenomeno emergenziale ecco perché, l’impegno delle istituzioni e della società civile deve essere rivolto non solo al cambiamento culturale per superare un modello patriarcale che relega le donne in una dimensione di mancata libertà e dignità ma altresì garantire condizioni, e il lavoro lo è di certo, che possono, in qualche modo, aiutare e supportare le vittime di violenza. Noi di Adessobasta, vigileremo affinché, anche nel nostro territorio, la norma venga applicata”
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