CONGRESSO PD? AIELLO: MI RICORDA LE PRIMARIE DEL 2007 A VITTORIA

Eccoci giunti alle elezioni del segretario del PD provinciale tra mille disappunti e contrasti di chi avrebbe voluto vincere e di chi avrebbe voluto far prevalere le proprie ragioni. E come al solito dopo qualche giorno di polemica sulla stampa e sul social network, tutto si dissiperà nel dimenticatoio. Perché in casa PD si lotta per l’unione del partito. Riportiamo qui una lettera che ai tempi dei Democratici di Sinistra nel 2007 scrisse Francesco Aiello per denunciare le primarie a Vittoria.

 

“Caro Tonino,

sarà difficile  questa volta cancellare la verità sulle elezioni primarie a Vittoria, che sono state falsate dall’invasione programmata del trasversalismo ( hanno votato decine e decine di elettori MPA, UDC, AN, IDV, Liste civiche varie di Centro destra), dalla prevaricazione, dal clientelismo peggiore che si conosca, dall’annullamento di tutte le regole elettorali, persino dalla intimidazione esercitata con arroganza da tipacci  che bivaccavano dentro i seggi sovraffollati per fare votare gente senza certificati elettorali e, in molti casi, senza documenti di riconoscimento. Abbiamo visto ragionieri della clientela annotare chi votava, senza  pagare l’Euro previsto, dichiarando al seggio che essi avevano già  pagato giorni o settimane prima del voto ai loro riferenti politici, i quali hanno preteso di imporre al seggio annichilito di pagare cumulativamente, alla fine del voto, come è avvenuto, sulla base di una conta degli elettori riconosciuti e segnati, uno per uno, dal capo cordata, appostato dentro il seggio, a garantirsi il voto dell’elettore.

C’era chi stava dentro il seggio con pacchetti di tessere identificative, che venivano passate agli scrutatori senza che si identificasse la persona fisica del votante al quale non si chiedeva il certificato elettorale, così che hanno votato decine di cittadini non residenti ed esterni addirittura al collegio elettorale. Le contestazioni sono state verbalizzate, come è accaduto a Scoglitti, dove decine e decine di immigrati sono stati trasferiti al seggio su pulmini dalle aziende ( una vera e propria tratta del voto ) o dalle loro residenze,  portati a votare senza alcun controllo dei permessi di soggiorno.

Candidati esterni ai DS si sono presentati nei manifesti come diessini autentici, in barba a qualunque invito a desistere dalle falsificazioni.

Hanno votato apertamente esponenti ed elettori della destra che amministra con Nicosia; l’MPA ha prodotto un volantino, distribuito in tutta la città,  con un appello al voto inteso a esorcizzare la probabile elezione come dirigenti del PD di Aiello, Fiorellini e Carbonaro, attualmente consiglieri comunali DS; esponenti dell’UDC hanno presidiato i seggi in attesa di amici e conoscenti, convocati per farli votare.

Che dire poi di alcune decine di giovanotti, non si sa bene se dotati dei requisiti elettorali, accompagnati a ondate a votare, fin dentro i seggi, da persone  loro sì sicuramente prive dei requisiti elettorali di cui godono i normali cittadini? E poi le minacce anche a donne candidate nelle Liste per Veltroni, e sfide di botte malandrine a chiunque. A Scoglitti, a fronte della richiesta di negare l’accesso al voto ad un ennesimo carico di immigrati, la reazione è stata violenta e il Segretario della Sezione DS On. Caruano ha subito una spallata, delle minacce e la sfida di venire alle mani fuori dal seggio. Cittadini diversi si sono allontanati dai seggi per la vergogna di quello che accadeva. Due o tre famiglie, sedute alla mensa del potere amministrativo ( favori, risorse, percacce, gestione iniziative sportive e promozionali, variante PRG, con esclusiva gestione familiare), hanno chiuso qualunque possibilità di dimensionare in termini politici il confronto elettorale. I tunisini venivano portati al seggio sui furgoni, come campesinos nelle aziende dei nuovi protagonisti del PD.

Nicosia, che ha impostato, sotto le mentite spoglie di un veltroniano, una lista tutta vittoriese e  municipale, ha poi evocato l’inferno del qualunquismo, del clientelismo politico ed elettorale e dello scontro. Lo ha utilizzato a piene mani, senza limiti e confini, aprendo le porte a gravi degenerazioni di costume politico, chiamando alla mobilitazione  personaggi inquietanti, che hanno seri precedenti penali, che hanno trascinato nei seggi decine di persone. Una parola e via. Ma per lui, che ha voluto e programmato tutto questo, le cose sono avvenute da entrambe le parti. E’ una vergogna.

La Lista “Democratici con Veltroni” della quale facevo parte come ultimo dei candidati, ha vinto le elezioni nel collegio. Ma se questo partito nuovo dovrà nascere bene, qualcuno dovrà pur valutare il senso di tutto questo e definire una posizione.

Ora il Sindaco fa le aperture virtuali,  vorrebbe azzerare la Giunta, ma lo MPA, precisa, non si tocca, e così tutta la sua impalcatura border-line. Il voto gli serviva per consolidare questa linea ed è per questo che non ha avuto riguardi per niente e nessuno. Mi sembrava Palermo ai tempi di Ciancimino e non Vittoria ai tempi del PD.

E così, le cose dette in campagna elettorale da Veltroni, Genovese, Russo, Lumia, non valgono un fico secco.

Quello che ci interessa è fare chiarezza e consentire ai Compagni di trarre le loro conclusioni.

Se solo una delle mie dichiarazioni dovesse risultare infondata, potrai tu stesso decidere conseguenzialmente.”

 

 

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