Coincidenze soprannaturali a Ragusa? La sincronicità barocca

La rubrica dello psicologo, a cura di Cesare Ammendola 

“Houston! … qui Ragusa.”

Mi è successa una cosa che giudico straordinaria. Ai confini della parapsicologia. Sei giorni addietro. Intendo raccontarvela. Della serie, “non ce ne può fregare di meno (meglio l’epica tra Ilary e Totti)”. Ma questa è ancora la mia rubrica e qui decido io.


Sabato 30 luglio stavo componendo il mio ameno post su Facebook. Volevo dedicarlo all’anniversario (il quinto) appena celebratosi della scomparsa di un magnifico Marcello Perracchio. E mi ero persino allargato, sbracatomi e sbilanciandomi in un appello pubblico rivolto agli organizzatori dell’imminente “Premio Ragusani nel Mondo”, sapendoli assai sensibili: “Quest’anno potreste esordire nella prestigiosa rassegna ricordando l’attore e l’uomo che è stato ammirato peraltro anche in Giappone e Uzbekistan (solo per dire): Perracchio. Un ragusano di una simpatia interplanetaria. Ci starebbe.”


Bene. Non ho neppure concluso il mio post e vengo a sapere della scomparsa di Roberto Nobile, l’attore di ineluttabili origini ragusane, la cui arte inconfondibile caratterizza tra gli altri un adorabile personaggio della serie del “Commissario Montalbano”. Anch’egli di una tenerezza e maestria da attore non protagonista, senza il quale un successo intercontinentale non sarebbe stato tale. Una “meteora” necessaria. Nel palcoscenico del Cosmo. Peraltro, sia detto e non solo per inciso, Nobile e Perracchio, due splendidi attori di teatro dal curriculum invidiabilis.

Bene. Avete già capito tutti. Anche dove voglio andare a parare. Perracchio, Nobile, Ragusani nel Mondo (che peraltro, ha esordito con un commosso tributo a Nobile) …
Due parole sulla sincronicità junghiana. Nell’altopiano ibleo.


Quella di “Sincronicità” è un’idea introdotta più di settant’anni fa da uno psicoanalista (anch’egli di origine ragusane, non mi sento di escluderlo), Carl Gustav Jung. Egli lo definisce come “un principio di nessi acausali” e consiste in un legame tra due eventi (Perracchio, Nobile, sullo sfondo del Premio) che avvengono quasi in contemporanea, connessi tra loro, ma non in maniera causale, cioè non in modo tale che l’uno influisca materialmente sull’altro. Essi apparterrebbero invece a uno stesso contesto o contenuto significativo (ad esempio, la testa dell’autore della rubrica), come due orologi che siano stati sincronizzati su una stessa ora. L’ora dell’arte che è sublime. L’istante eterno di due creature deliziose recitate dallo stesso destino. E volute da un comune incanto.

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