ARRESTATI CINQUE ROMENI

Lo scorso mese di settembre, a seguito di una miriade di furti che avevano colpito gli abitanti della città di Modica e territori limitrofi, anche di altre province, il Commissariato di Modica avviava un’attività di indagine ad ampio raggio, al fine di infrenare le attività delittuose che avevano allarmato la cittadinanza.

Non veniva tralasciata alcuna pista e le indagini svolte in maniera certosina, consentivano di monitorare alcuni soggetti di nazionalità  rumena, che seppur non residenti nel territorio della Contea, comunque vi erano transitati apparentemente senza alcun motivo.

In particolare, lo studio di alcune frequentazioni e le abitudini di vita dei soggetti in questione consentivano di accertare che costoro trascorrevano la vita oziando, senza una fissa dimora e  un lavoro proficuo.

In particolare, si osservava che nottetempo erano stati fermati in territori diversi ove non avevano motivo di recarsi se non per commettere delitti.

Quindi si predisponevano alcuni servizi proprio nei pressi delle loro abitazioni studiandone i movimenti notturni.

Singolare e particolarmente rilevante è apparsa la frequentazione di alcune zone difficili da controllare per la vastità dei territori in cui, peraltro, operavano nella convinzione di poter agire impunemente.   

In particolare, si osservava che preferivano ritornare  nei posti in cui avevano portato a compimento i loro furti con lauti bottini, così come era accaduto a Modica.

Proprio ieri le indagini consentivano di comprendere che stavano per mettere a segno un furto nella città di Caltagirone.

Pertanto, unendo  le forze,  il personale del Commissariato di Modica e quello del Commissariato di Caltagirone decidevano di effettuare dei discreti servizi di appostamento ad ampio raggio con auto civetta, soprattutto nella zona industriale che proprio nei giorni scorsi era stata presa di mira da ignoti ladri che avevano asportato del rame e delle conserve di olive.

Proprio qui, durante i giri di perlustrazione svolti in maniera certosina tra i capannoni della zona industriale, alcuni in disuso, si notavano quattro giovani che alla vista dell’auto della polizia si davano alla fuga, abbandonando la refurtiva che avevano gia preparato per poterla caricare a bordo di un’auto.

 

 

 

 In particolare, costoro vistisi scoperti, si dileguavano a bordo di una BMW serie 5 percorrendo a forte velocità la S.S. 417 in direzione Catania.

Pertanto, mentre parte del personale del Commissariato di Modica si poneva all’inseguimento dei fuggitivi, personale del Commissariato di Caltagirone effettuava un accurato sopralluogo, appurando il posto esatto in cui era stato perpetrato il furto, trovando ben due capannoni forzati e depredati della refurtiva che grazie all’intervento della volante era stata abbandonata.

Contemporaneamente, mentre le parti offese sporgevano denuncia, l’auto sfuggita a Caltagirone, dopo un lungo e pericoloso inseguimento, veniva bloccata nei pressi della base NATO di Sigonella, in una Zona disabitata ove le uniche due strade di accesso alla SP 104 venivano bloccate, anche grazie all’ausilio delle volanti di Catania, facendo cadere nella rete i ladri qui di seguito identificati per:

 

1.     SMARANDA Dumitru Alin, di anni 28;

2.     RADU Mihaita Adrian, di anni 21;

3.     TATARU Toma Mihai, di anni 19;

4.     DUMITRAN Cristu Costantin, di anni 23;

5.     TUTUEANU Laurentiu Gigi di anni 19

 

Immediatamente dopo, la perquisizione estesa nella macchina e poi nell’abitazione rurale presso cui venivano fermati, consentiva di rinvenire arnesi atti allo scasso, circa trecento Kg di rame, sigarette asportate sicuramente a Modica lo scorso settembre,  un veicolo asportato a Ragusa e totalmente distrutto a mezzo incendio e conserve di  olive.

Per i fatti loro addebitabili in ordine  al reato di ricettazione  di quanto rinvenuto e per la flagranza di reato di furto, verificatisi a Caltagirone,  la POLIZIA di Modica e Caltagirone, in perfetta sinergia con le volanti di Catania arrestava i 5 soggetti  mettendoli a disposizione del P.M. di turno, Dr. Antonio Nicastro della Procura di Siracusa che disponeva la loro carcerazione presso la Casa Circondariale di Caltagirone.

 

 

                                                                                                         

                                                                                        

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