Apertura autostrada: ci hanno fatto sospirare. Quasi due ore di ritardo rispetto alle previsioni. Pomeriggio movimentato ai caselli di Modica. Ecco cosa è successo

Tutti con l’occhio al casello…. Per attraversarlo e, magari, per poter dire si essere stato il primo automobilista a varcarlo e percorrere il tratto di dodici chilometri che collega Ispica a Modica. Tutto doveva accadere a partire dalle 14. Ed invece no. L’annuncio dell’apertura ufficiale era stata data appunto per le 14, il tempo giusto per sgomberare l’area da persone e mezzi ed aprire i caselli di ingresso in autostrada. 

Passavano i minuti e tutto rimaneva chiuso!

Proprio così. Mentre passavano i minuti la gente cominciava a chiedersi cosa era successo e cosa ancora stava accadendo. Se tutto quello che poco prima si era visto nell’assolata terra modicana, con tanto di presenza di amministratori regionali, provinciali e locali, esponenti politici, dirigenti e titolari di imprese, fosse stato un bluff o fosse vero. Certo la suspense c’è stata e nessuno può negarlo. Qualche commento in più fra gli impazienti, fra chi ha pensato che le “inaugurazioni” fossero solo momenti per fare passarelle. Fra chi definiva l’accaduto come l’ennesima bufala. Come dargli torto dopo il valzer delle date arrivate nell’ultima settimana smentito alcuni giorni fa dall’ufficio di Presidenza del governatore Renato Schifani che ha dato la certezza sulla data del 7 dicembre 2023 come quella utile per l’inaugurazione e l’apertura al movimento veicolare del tratto autostradale Ispica Modica. 

Poi la tanto attesa apertura, alle 15,39. 

“Da capire quanto è successo – ci ha dichiarato poche ore fa il presidente del Cas, il Consorzio autostrade siciliane, Filippo Nasca – ho chiesto già un rapporto che spieghi, nel dettaglio quanto accaduto. Questo ritardo, seppure minimo, non passerà inosservato. Era stato assicurato che l’apertura sarebbe avvenuta alle 14 ed invece s’è dovuto attendere fino a poco meno le 16. Mi è stato detto che il ritardo sia stato legato allo sgombero di alcuni mezzi della ditta che si trovavano ancora nel tratto. La relazione che ho chiesto spiegherà, di certo, quello che è accaduto”.

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