ALLA SALA BORSA DELLA CAMERA DI COMMERCIO PRESENTATO IL DOCUMENTARIO “TERRA MATTA”

Un altro set cinematografico arriva nel territorio ibleo, un documentario questa volta, dal titolo “Terra matta, il Novecento italiano di Vincenzo Rabito analfabeta siciliano” della regista Costanza Quatriglio. L’opera, prodotta da Chiara Ottaviano per Cliomedia Officina in coproduzione con Cinecittà Luce, sarà realizzata col contributo di Sicilia Film Commission. Stamane, alla presenza del Presidente della Provincia Antoci, del Sindaco Dipasquale del Comune di Ragusa, dell’Assessore alla cultura del Comune di Chiaramonte Marletta, si è tenuta, ospiti del neo Presidente Gambuzza, presso la Sala Borsa della Camera di Commercio, la conferenza stampa di presentazione.

“Siamo orgogliosi di presentare questo documentario – esordisce Chiara Ottaviano – perchè è un’opera che abbiamo amato e perchè appartiene ad una terra straordinaria, che mi appartiene e alla quale io appartengo. Siamo entusiasti del lavoro fin qui svolto, e non possiamo non ringraziare le tante persone che ci hanno reso la strada più agevole. Mi riferisco prima di tutto ai figli di Rabito, che hanno avuto fiducia in noi, all’Istituto Luce, che ha permesso che quest’avventura partisse, e alla Film Commission Sicilia, che attraverso un contributo economico ci ha dato la possibilità di andare avanti. Ringrazio inoltre i rappresentanti degli enti locali che ci hanno sostenuto e ci hanno aperto le porte, ringrazio infine la città di Chiaramonte che ha dal primo istante collaborato con noi”.

Un libro che parla di una vita piena di stenti, come quella di molti dei nostri nonni, umile ma vissuta con dignità e con il sogno di riuscire a garantire ai figli la possibilità di studiare e quindi il riscatto sociale. Un libro di ideali forti che al giorno d’oggi, dove la scorciatoia è la via più utilizzata dai giovani per ottenere le cose, riesce a colpire e a fare intravedere un mondo in cui la giustizia sociale e la morale sono ancora valori.

Molto sentite le parole della regista che ha definito l’opera come un film di strade, reali, quelle solcate con fatica da Rabito, e immaginarie, che hanno reso “Terra Matta” un’opera di forte impatto comunicativo. “Un film complesso – sottolinea la Quatriglio – perchè molteplici sono le strade del libro. Lo scoglio più duro da affrontare è sicuramente rendere attraverso le immagini il testo di Rabito senza violarne la narrazione. Un dialogo fra la letteratura e ciò che rimane nel territorio. Ho intenzione di usare degli obiettivi potentissimi che possano restiturie sullo schermo la forza delle parole di Rabito, così significative soprattutto per le nuove generazioni”.

 

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