ALLA DIREZIONE GENERALE DELL’ASP AVANZARE LA PROPOSTA ALLA POLITICA PORTARLA AVANTI

“In merito all’accordo raggiunto, dalla Direzione Generale dell’ASP con le Organizzazioni Sindacali, per la soluzione della problematica attinente la carenza di personale infermieristico presso gli ospedali ed alla paventata impossibilità di godimento delle ferie estive per gli operatori interessati, ritengo necessarie alcune considerazioni. E’ un fatto certamente positivo che sia stata assicurata, perché rappresenta un loro sacrosanto diritto, la fruizione delle ferie estive al personale infermieristico. E’ da considerare un fatto altrettanto positivo l’assunzione a tempo determinato di 14 infermieri, che potranno contribuire con il loro apporto ad assicurare i servizi assistenziali nei nosocomi. La parte che non può essere condivisa, dell’accordo raggiunto fra Direzione Asp e OO.SS., è quella che prevede il trasferimento transitorio di 19 unità infermieristiche dai presidi di Comiso e Scicli per destinarle ad altri ospedali. Siamo in presenza di una dotazione organica asfittica dell’Asp – se non addirittura sottodimensionata – e non si possono risolvere i problemi di carenza di personale tirando da una parte all’altra una coperta già troppo corta. Quello della limitata dotazione organica è un problema strutturale, che va affrontato nelle sedi istituzionali e non si può risolvere con spostamenti temporanei che poi, guarda caso, finiscono sempre con il penalizzare i presidi di Scicli e Comiso.

Tocca alla Direzione generale dell’Asp avanzare la proposta risolutiva e poi è compito della politica portarla avanti. Non va trascurato il fatto, inoltre, che siamo all’inizio della stagione estiva e che la provincia di Ragusa è un territorio di grande valenza turistica. Mentre in altre realtà, nazionali e regionali, che basano la loro economia sul turismo, si provvede ad incrementare la dotazione organica del personale sanitario in occasione delle stagioni di punta, in provincia di Ragusa non solo questo non avviene ma si verifica l’esatto contrario. Occorrono scelte coraggiose per risolvere il problema. Non è possibile mettere una pezza ogni volta che si verifichi una emergenza, penalizzando sempre gli stessi presidi”.

 

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