Addio cerette e messe in pieghe: con il lockdown, la bellezza passa in secondo piano. Crollano i fatturati in questo settore

Nel 2019 il fatturato interno del mercato della bellezza in Italia è stato di 7 miliardi di euro, divisi in saloni di bellezza (circa 35.000 su tutti il nostro territorio) e parrucchieri, che hanno fatturato in totale oltre 771 milioni di euro.

Nel 2020 è stata registrata una contrazione dei consumi del -9,3% e anche del fatturato complessivo (-11,6%), in particolar modo a seguito dell’epidemia da Covid 19 e del conseguente lockdown.

Infine, il mercato del clean beauty arriverà a valere 25 miliardi di dollari nel 2025 (secondo dati di Grand view research).

Proprio per analizzare il mercato, soprattutto alla luce dei recenti scenari di attualità, è nato il primo report italiano sul tema realizzato da Up Marketing, agenzia di marketing che aiuta dal 2014 centri estetici e protagoniste del mondo beauty a crescere e ad aumentare il proprio fatturato e Marketers, il più grande movimento italiano di imprenditori digitali.

Tra i tanti effetti della pandemia e dei lockdown, il report di Up Marketing e Marketers ha evidenziato come sono diminuiti i trattamenti che implicano un impegno lungo, come i percorsi dimagranti e altri trattamenti specifici che prevedono diverse sedute presso l’estetista di fiducia (come ad esempio il dimagrimento o l’epilazione laser). E’ invece in crescita l’attenzione per i trattamenti orientati al relax e alla cura di sé stessi a 360 gradi. E’ anche aumentata la richiesta di estetica di base, come ad esempio per cerette ed epilazione.

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