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A Modica la mostra “Pieces of Heaven” dell’artista fiamminga Sylvie Martens.
16 Giu 2018 20:13
Nuvole bianche che si stagliano contro l’azzurra chiarità del cielo, nubi cupe e minacciose, foriere di pioggia, o, ancora, nuvole rossastre in un tramonto di fuoco, in uno spettacolo di colori che muta col variare della luce. Sono i “Pieces of haven”, i frammenti di cielo, di Sylvie Martens, l’artista fiamminga che dipinge la poesia delle nuvole, ospitati in una mostra dal 23 giugno al 23 luglio negli spazi espositivi di Via Tommaso Campailla 99 (vernissage sabato 23, ore 19).
La personale “Pieces of Heaven” di Sylvie Martens è nata da una collaborazione internazionale tra Lo Magno Arte contemporanea di Modica e la galleria Francis Maere Fine Arts di Gent (Belgio), avviata fin nel 2014 con il progetto “The Light of Sicily”.
La mostra, curata da Giuseppe Lo Magno, propone circa trenta opere realizzate tra il 2014 e il 2018. L’artista utilizza tecniche pure (olio su tela o su tavola) o miste (olio e pastello su pelle; olio, gesso e cera su legno o cartone) per “catturare” il movimento, la luce, la leggerezza, la trasparenza, la consistenza delle nuvole. Ma anche la loro “anima” inafferrabile, mutevole ed effimera, simbolo di aerea libertà senza tempo, in un dialogo tra realtà e percezione.
«Le opere della Martens – scrive lo storico e critico d’arte Paolo Nifosì – raccontano del suo rapporto con la natura, col cielo, con le nuvole che sono nel cielo e che, talvolta, fanno il cielo, quantomeno all’occhio di chi guarda. Rendono le varie forme, talvolta rispondenti alla consistenza e alla luce intrinseca, talaltra con rimandi simbolici a forme altre, da teriomorfe a naturalistiche: nuvole più consistenti, foriere di pioggia; nuvole della luce mattutina, nuvole bianche su un pallido azzurro, nuvole rosa su impalpabili atmosfere violacee, nuvole rossastre prima e dopo il tramonto; nuvole su tante gamme di grigio, di bianchi candidi o sporchi di luci annerite; nuvole composite nel vortice atmosferico con tensioni di masse cromatiche a dire di una natura misteriosa, inquietante e talvolta drammatica».
«La libertà, la scioltezza, l’immediatezza, soprattutto, delle pennellate – continua Nifosì – sono ritornate a raccontare il reale, mettendo in evidenza il saper vedere e il saper scegliere questi
frammenti a dire di una sensibilità, di un sentimento, di un coinvolgimento emotivo che stabilisce una relazione immediata tra le paure, le ansie e i grovigli delle masse atmosferiche che confliggono».
La mostra potrà essere visitata tutti i giorni dalle ore 17 alle ore 19
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