LA REGIONE NON FIRMA IL PROTOCOLLO DELL’AEROPORTO DEGLI IBLEI

Non si risolve la questione del passaggio del sedime aeroportuale di Comiso dal Ministero della difesa al Comune casmeneo. La Regione infatti si è rifiutata tramite i suoi rappresentanti (assessore Gentile) di firmare l’atto perchè le formule vessatorie sono inaccettabili per la Sicilia, per l’aeroporto, per lo sviluppo dello scalo. L’aver dichiarato nel protocollo  che lo scalo è una struttura privata, che non può pretendere una classificazione  di interesse nazionale ma regionale e che non determini quindi l’impegno dello Stato a finanziare strutture, servizi, attività collaterali, non può soddisfare le aspettative della Regione Sicilia che guarda alla struttura come un grande strumento di sviluppo economico della Provincia di Ragusa ma anche dell’isola.

Evidentemente il presidente Lombardo ritiene ancora una “porcata” l’atto di trsferimento del sedime alla Regione e successivamente al Comune di tutta la struttura. E il perchè si può capire perchè in atto l’aeroporto, anche se la sua classificazione sarà un problema di altri organismi, è uno scalo regionale e di conseguenza tutti gli oneri, come dicevamo prima sono a carico dell’Ente proprietario. Discorso diverso sarebbe se nelle clausole fosse scritto “aeroporto nazionale” il che farebbe da subito diventare la struttura di competenza e pertinenza dello Stato.

Il sindaco di Comiso Alfano che ha apposto la sua firma all’atto ritiene che Lombardo deve adesso accettare il protocollo e successivamente, al momento della classificazione assieme a tutte le forze politiche, sociali, rappresentative della Provincia di Ragusa ma anche dello zoccolo sud orientale dell’Isola, andare alla giusta qualifica di aeroporto di interesse nazionale. I più ottimisti parlano di 48 ore ma non è detto che si risolva tutto in una paio di giorni anche perchè il presidente dell’Enac Riggio aveva detto che dopo un lungo colloquio con il presidente Lombardo aveva convinto quest’ultimo a firmare cosa che invece non si verificata. Ad essere pignoli le ragioni di Lombardo non sono campate in aria per i motivi che abbiamo detto all’inizio ma c’è chi dice che il Presidente pur non essendo “nemico” di Ragusa fa il discorso dei catanesi che tantissimi dicono non essere vero e cioè quello dell’interesse degli etnei a tenere fermo lo scalo di Comiso.Noi non crediamo a queste dicerie anche perchè con l’eliminazione delle formule vessatorie dal protocollo il cammino verso la piena utilizzazione dell’aeroporto degli Iblei sarebbe molto più spedito.

Che fare allora? Tutti dicono di tentare fra 2 giorni e se proprio non migliorerannno le cose nel senso che si va alla firma generale, ricompattarsi tutti per insistere nella adozione almeno di precisi impegni a che la classificazione dello scalo sia fatta, a breve termine, con la dicitura di aeroporto di interesse nazionale e trovare nella piega di diversi bilanci (nazionale, regionale, provinciale e comunali) le risorse necessarie a far partire alla grande l’aeroporto. In questo senso va vista la sospensione della clamorosa azione dello sciopero della fame dell’on.le Digiacono che, per l’appunto, entro 48 ore deciderà il da farsi. (f.p.)

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