FABIO E GIANNI

  Che vita triste e inutile e quella del carcerato

Che mille volte al giorno si chiede: “Perché sono nato”?

E altre mille si domanda: “Perché stare sempre in incatenato”?

Che vita triste e inutile è quella del prigioniero,

che sempre in pena sta col cuore cupo e nero

e nella sua mente ha la libertà come unico pensiero.

Che vita triste e inutile è quella di un uomo in cella,

che pensa sempre da lontano alla sua bella.

Che vita triste e inutile è quella dei detenuti

che dentro posti senz’aria e speranza sono caduti 

e senza passato nè futuro, perché in galera si è perduti.

Che vita triste e inutile è quella dell’ ergastolano,

a cui nessuno al mondo vuol porgere una mano

ed è tenuto morto in un luogo troppo lontano.  

 

 

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