GAMBUZZA: “PARTICOLARMENTE PREOCCUPANTE LA SITUAZIONE ECONOMICA DELLA PROVINCIA DI RAGUSA”

In merito alla presentazione dei primi dati della Giornata dell’Economia su base provinciale in programma domani mattina alle 10, alla Camera di Commercio presso la Sala “Pippo Tumino”, per il presidente della Camera di Commercio Sandro Gambuzza “la fotografia economica della provincia si presenta particolarmente preoccupante”.  

“Ragusa paga lo scotto –sottolinea il presidente Gambuzza- sempre di più anche per il 2011, come avevamo preannunciato in precedenza, delle performance positive che fino ad alcuni  anni fa l’avevano posta al centro dell’attenzione nazionale come un  modello di sviluppo. Adesso nelle proiezioni curate da Unioncamere e Prometeia in questo anno 2012 mentre il valore aggiunto del Paese scenderà dell’1,5%, per la nostra provincia il ridimensionamento sarà di circa l’1,8%  e nel prossimo biennio 2013-2014 la ripresa preannunciata segnerà una crescita molto più debole e lenta rispetto alla media nazionale ed anche rispetto al Mezzogiorno nel suo complesso.

Analogamente sul fronte dell’occupazione, con un biennio, il prossimo, che mentre segnerà una ripresa sia pure lenta con dati positivi nel resto del Paese, per la nostra  provincia registrerà ancora una media dal segno negativo. Né il saldo positivo nella natimortalità imprenditoriale, che ci vede con un aumento complessivo delle imprese deve essere salutato con soddisfazione: molte le imprese individuali, il cui numero si era  negli utimi anni ridimensionato,  a testimonianza di una imprenditorialità per così dire di ripiego rispetto ad un mercato del lavoro che emargina. In controtendenza come segno di una specifica vivacità dati molto significativi nella crescita della imprenditorialità al femminile e nella presenza  degli stranieri nel mondo delle imprese con numeri che mettono la provincia di Ragusa al primo posto nel Mezzogiorno. Sul fronte del lavoro per la prima volta nel 2011 il tasso di disoccupazione lascia il valore ad una cifra, e passa al 12,5% e il tasso di occupazione che era il solo tra le province siciliane  fino al 2010 a restare oltre il 50% scende anche a Ragusa al di sotto di questa soglia. Le terapie? In linea con le indicazioni del rapporto nazionale di Unioncamere, ed ancora più necessari in un tessuto fatto di piccole imprese quasi esclusivamente, l’attenzione al credito,  alla internazionalizzazione ed un nuovo sforzo per dare vita alle reti di impresa, elemento di rafforzamento nel quale la provincia non ha ancora dato risposte “.

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