Insegnante fa sesso in DAD: è successo a Urbino

Urbino, un insegnante dell’Accademia delle Belle Arti si è lasciato andare in atti sessuali durante una lezione online, convinto di non essere più ripreso dalla telecamera.

Il docente universitario, una volta appreso l’accaduto, si è dimesso e si è scusato con gli studenti: “Un errore. Mi scuso con l’istituzione. Chiedo di essere compreso, non giudicato”. L’uomo aveva iniziato la lezione con la proiezione di un video didattico e pensava di non essere più inquadrato: così,  ha iniziato atti sessuali con un’altra persona nella stanza.

La telecamera però ha ripreso tutto e i ragazzi hanno visto.

L’insegnante si è dimesso e ha scritto una lettera di scuse ai suoi studenti. Il primo a rendere nota la vicenda, così come confermato dall’Accademia, è stato Il Resto del Carlino che ha riportato le parole del direttore dell’Accademia.

“La reazione della direzione non poteva essere diversa da quella che è stata. Da un lato abbiamo incontrato gli studenti per ascoltare i loro sentimenti, dall’altro abbiamo convocato il professore che ha compreso la posizione degli allievi e dell’istituzione, rassegnando spontaneamente le dimissioni. Ha rivolto una lettera sentita di saluto e di congedo ai suoi studenti. La stima e l’amicizia che nutro per lui personalmente non è mutata. La sua vita personale e quella artistica, didattica e culturale dell’Accademia devono essere ben distinte. La perdita per noi resta dolorosa” ha fatto sapere il direttore Cesari.

“Non pensavo di poter essere visto in diretta – scrive il docente nella sua lettera -. La persona che era con me non mi incontrava da mesi per colpa della pandemia. La lontananza pesava poiché il nostro è un rapporto stabile. Sono mortificato perché una cosa del genere non mi era mai accaduta. Convinto che i ragazzi fossero impegnati a seguire i filmati e la lezione, ci siamo lasciati andare. Vorrei essere giudicato come persona perché non sono un perverso o un esibizionista. Per questo ho presentato le mie dimissioni. Vorrei essere compreso e non giudicato per quanto accaduto”.

 

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