L’UGL RICHIEDE UN URGENTE INCONTRO SINDACALE A “VIDEO MEDITERRANEO”

L’organizzazione sindacale UGL (Unione Generale del Lavoro) ha richiesto oggi un incontro urgente con l’azienda “Video Mediterraneo”. Quest’ultima infatti sta attraversando delle difficoltà e in più di un incontro formale con l’editore era stato concordato di avviare, con tutte le organizzazioni  realmente rappresentative dei lavoratori, un percorso negoziale che individuasse le soluzioni più idonee per affrontare lo stato di crisi e definire in tempi ragionevoli un piano di rientro delle mensilità precedenti maturate dai dipendenti. “Assostampa”, una di queste organizzazioni, è l’unico soggetto di rappresentanza firmatario del contratto di lavoro applicato ai giornalisti.

Da tempo poi l’UGL ha provveduto a notificare le deleghe di iscrizione alla sigla sindacale di dipendenti del  gruppo editoriale “Video Mediterraneo” che il 27 ottobre ha invece ritenuto di inviare una comunicazione ai lavoratori: essa preannuncia il ricorso alla cassa integrazione in deroga per diciotto addetti ai sensi dell’art.2 della legge 244/2007 nella quale, tra le altre cose, si fa riferimento ad incontri con  organizzazioni sindacali  non meglio identificate.

In questi incontri l’ azienda avrebbe concordato l’ impossibilità sia di adottare il meccanismo  di rotazione della cassa integrazione guadagni in deroga, che dei criteri di scelta di individuazione dei lavoratori da collocare in cassa integrazione a zero ore.  Nella stessa nota inviata ai lavoratori si precisa che, tali criteri, sarebbero stati adottati  “senza alcuna discriminazione né in considerazione del sesso né dell’appartenenza sindacale”.

Per questi motivi la Segreteria Territoriale UGL  chiede che si organizzi al più presto una riunione sindacale che sia funzionale alla definizione delle problematiche evidenziate che, se non corrette anche sul piano procedurale potrebbero determinare l’attivazione di formali iniziative di opposizione all’ avvio della procedura di Cassa Integrazione Guadagno. Due giorni fa, anche l’Assostampa ha annunciato che non esclude tale possibilità.

 

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