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STRISCE BLU A VITTORIA, I COMMERCIANTI SI LAMENTANO
05 Gen 2011 17:28
Numerose imprese di Vittoria stanno comunicando le loro lamentele rispetto alle strisce blu. In un momento di grande crisi, pagare il parcheggio per venire in centro a fare gli acquisti, sembra essere diventato oneroso per i consumatori che preferiscono altre alternative. “Vittoria si tinge di blu e i vittoriesi si tingono di nero, perdendo pazienza e serenità – commenta Cristian Bellia, dirigente della Confesercenti iblea – La mancata esposizione del tagliando, l’uso irregolare o l’indicazione di dati incoerenti comportano l’applicazione della sanzione prevista dall’art. 7 del codice della strada nonché il pagamento di una penale fino a 36 volte l’importo complessivo della tariffa evasa. E’ da questo dato con cui partiamo l’analisi dei parcheggi a pagamento non custodi. Agli inizi dello scorso novembre, a Vittoria è stata nuovamente concessa l’autorizzazione a fare del nostro suolo pubblico, delle nostre vie di residenza e di posti di lavoro, un gigantesco parcheggio a pagamento non custodito per il quale ovunque si parcheggi, si è obbligati a pagare una tariffa, oraria o per mezza giornata, a meno che non si voglia incombere in una multa ancora più esosa che ammonterebbe a cifre esponenzialmente sempre maggiori. Il termine “ovunque” non è utilizzato impropriamente, in quanto, a differenza della scorsa ordinanza di parcheggio a pagamento risalente a qualche anno fa, le tradizionali strisce blu che ormai tutti noi conosciamo sono state applicate in tutte le zone nevralgiche e centrali della città. Zone dove si sviluppano la maggior parte di piccole e medie imprese, dove gli esercenti parcheggiano per andare nei propri esercizi. Zone che non sono minimamente proporzionate all’area dedicata ai parcheggi liberi non a pagamento. Questo grazie all’uso non solo delle strisce blu, ma dell’opportuna segnaletica verticale posta ad ogni angolo del centro. Verrebbe da pensare che in fondo, come in molti altri Comuni della provincia iblea, sia una cosa piuttosto normale che si richieda il pagamento del parcheggio in città. Ma non è poi così normale quando ci accorgiamo che nelle altre città i volontari del traffico o gli operatori svolgono effettivamente un servizio al cittadino: migliorando la qualità dei parcheggi e la celerità, collocando gli appositi distributori automatici, dando la possibilità a chiunque di parcheggiare e acquistare velocemente un park-ticket, quantificando la durata prevista di parcheggio (ore e/o minuti) in euro e non con una tariffa fissa, e per gli altri casi, in cui un cittadino non abbia bisogno di parcheggiare nelle vie più trafficate e affollate, si potrà optare per un parcheggio nelle cosiddette “strisce bianche” in cui il parcheggio è libero, senza durata né tariffe da pagare”. La Confesercenti rileva che anche le previsioni effettuate dal Comune circa l’impiego dei proventi delle multe, non ha riscontri nella realtà. “La questione diventa paradossale ancor di più quando ci si rende conto che gli articoli del codice della strada chiaramente leggibili nel retro dei ticket e delle multe effettuate dagli appositi addetti, prevedono che, oltre al diritto dell’Amministrazione comunale, con ordinanza del sindaco, a stabilire le aree di parcheggio a pagamento non custodito, i proventi dei parcheggi a pagamento siano destinati all’installazione, costruzione e gestione di parcheggi sopraelevati o sotterranei, al loro miglioramento e le somme eventualmente eccedenti destinate alla miglioria della mobilità urbana. Ad oggi la situazione non sembra minimamente rispettare il codice della strada, opportunamente utilizzato per acquisire il diritto dei proventi delle multe, in quanto non vi è la presentazione né tantomeno l’idea di progetti di parcheggi sopraelevati o sotterranei per sfoltire quelle che sono le vie trafficate e le aree di parcheggio sovraffollate di autovetture che non hanno materialmente la possibilità di parcheggiare né su strisce blu, né tantomeno su strisce bianche (quasi inesistenti se non in poche aree). Per non parlare delle migliorie della mobilità urbana che a volerle menzionare dovremmo portare a galla tutte le situazioni di disagio urbano dovuti a manto stradale qualitativamente scarso e ai continui lavori d’installazione e riparazione degli impianti sotto il manto stradale che portano alla parziale copertura degli scavi effettuati, avvolte con lo stesso asfalto tritato altrove, con pericolo per i ciclomotori e per le stesse autovetture. Si invita l’Amministrazione a rimodulare e concertare le vie adibite alle strisce blu e a rendere pubblico un business planning per progetti da andar a realizzare con gli introiti delle strisce blu cosi come previsto dalle norme”. (s.v.)
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