DOPO IL FALLIMENTO DEL PROGETTO DEL LIBERO CONSORZIO VAL DI NOTO

Dopo il fallimento del progetto del Sindaco e della sua maggioranza di costituire un Libero Consorzio del cosiddetto “Val di Noto”, che ha avuto come effetto soltanto quello di dividere la città e il Consiglio Comunale, nonché decretare l’isolamento del nostro comune rispetto agli altri undici della ex provincia di Ragusa, potrebbe a breve profilarsi, se non si interviene subito, un altro possibile fallimento.

    Infatti, a ridosso delle scadenze organizzative della manifestazione Expò 2015, che si svolgerà da maggio 2015 a Milano e che coinvolgerà tutto il Paese, apprendiamo che il Comune di Modica non sta partecipando agli incontri tra i comuni della ex provincia di Ragusa che stanno portando avanti un percorso di partecipazione alla manifestazione assieme all’Anci, in accordo con la Regione Siciliana, regione che gestirà uno spazio denominato “BioMediterraneo”, caratterizzato dalla centralità della dieta mediterranea e dell’agroalimentare.

   Riteniamo che la nostra città non può non essere presente in compagnia delle più affini e vicini a noi espressioni delle realtà e delle eccellenze delle produzioni agroalimentari che caratterizzano il territorio, dall’olio al formaggio, dal cioccolato al pane, dal pomodoro al vino e a tutto quello che rende interessante, anche ai fini turistici il  barocco del Sud Est.

   Peraltro registriamo il ritardo con il quale il 9 giugno da parte dell’Amministrazione si assumeva impegno che il tavolo tecnico istituito al Comune per partecipare alla manifestazione avrebbe dovuto approntare entro settembre un programma operativo.

   Volere correre da soli in occasione di una manifestazione internazionale come l’Expò 2015 è rischioso e potrebbe tradursi in una sconfitta della nostra città e una penalizzazione della nostra economia e delle nostre imprese, in quanto si può rimanere fuori dalla programmazione degli eventi oltre che dai flussi dei visitatori e degli operatori esteri indirizzati in Sicilia. 

    Ci auguriamo che l’Amministrazione Comunale riveda la sua posizione e coinvolgendo le associazioni di categoria, i consorzi di tutela e i rappresentanti delle imprese, riprenda i rapporti con gli altri comuni vicini.

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